Pensioni di reversibilità: arrivano i rimborsi, le cifre nell’ultima circolare INPS

L’INPS ha comunicato le novità sulla pensione di reversibilità, adeguandosi ad un’importante sentenza della Corte Costituzionale.

La pensione di reversibilità è una prestazione che spetta ai familiari superstiti alla morte di un pensionato. A beneficiarne sono il coniuge, i figli minori o inabili e, in alcune ipotesi, i genitori e i fratelli o le sorelle.

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Le pensioni di reversibilità verranno incrementate (codiciateco.it)

Con la Circolare n. 108 del 22 dicembre 2023, l’INPS ha annunciato che ci saranno dei rimborsi per alcuni contribuenti, in ottemperanza a quanto deciso dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 162 del 30 giugno 2022. L’Istituto, dunque, provvederà al ricalcolo degli assegni ai superstiti.

La Consulta ha stabilito che la pensione di reversibilità va accreditata in misura piena, anche se i beneficiari possiedono redditi propri. Chi, dunque, ha finora ricevuto un importo decurtato, può ottenere il conguaglio per gli arretrati spettanti.

Nel dettaglio, per i Giudici la prestazione non può essere ridotta, anche nel caso di cumulo con ulteriori redditi, di una cifra superiore al totale di tali redditi aggiuntivi. Può, inoltre, essere decurtata solo fino a concorrenza dei redditi stessi.

Alla luce di tali considerazioni, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del sistema in base al quale all’incrementare del reddito si riduceva l’ammontare della pensione ai superstiti. In particolare, tale meccanismo colpiva coloro che non erano membri di nuclei familiari con minori o disabili e che avevano dichiarato, per gli anni 2019 – 2023, un reddito superiore a quattro volte il trattamento minimo.

Nuovi importi pensione di reversibilità: di quanto aumenteranno gli assegni?

Per uniformarsi alla decisione della Consulta, l’INPS provvederà alle operazioni di conguaglio e ai rimborsi nei confronti di coloro che hanno percepito un assegno di reversibilità decurtato, negli ultimi cinque anni.

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Chi beneficerà dei conguagli INPS relativi alla pensione di reversibilità? (codiciateco.it)

I beneficiari non dovranno presentare alcuna richiesta, perché sarà l’Istituto di Previdenza ad aggiornare le somme, riconoscendo ai pensionati il relativo conguaglio con gli importi non versati per gli anni compresi tra il 2019 e il 2023. Dal 2024, invece, i conti verranno compiuti in base alle indicazioni della Corte Costituzionale.

La decurtazione della pensione di reversibilità appare in evidente contrasto con lo scopo stesso della prestazione, ossia quello di dare valore al legame tra il pensionato e i suoi cari perchè, invece di agevolare i superstiti, li ostacola, negando somme a chi possiede dei redditi aggiuntivi.

L’INPS, dunque, dovrà seguire le indicazioni della Consulta e adeguare le somme dell’assegno ai superstiti. Il rimborso riguarderà non solo il conguaglio ma anche gli importi legati alla rivalutazione delle pensioni e i relativi interessi maturati.

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