Pensioni emergono nuovi dettagli sui tagli ai trattamenti pensionistici. Gli effetti delle Legge di Bilancio 2024.
Si continua a parla di pensioni, non soltanto in vista della prossima Legge di Bilancio, con le inevitabili conseguenze dei tagli alle spese. Ma anche sugli effetti della precedente manovra e delle categorie che ne sono state svantaggiate ai fini dei trattamenti pensionistici. Infatti l’INPS sta recependo le indicazioni presenti nella manovra, come indicato nella circolare 78 del 3 luglio 2024.
Insomma per alcune categorie si prospettano delle modifiche non certo positive. A partire dai termini di decorrenza con cui andare in pensione che si allungano nel corso degli anni. Ma con la circolare si chiariscono anche altri aspetti che di certo non faranno felici molti lavoratori in procinto di andare in pensione. Le indicazioni sono per dei tagli che colpiranno gli assegni di alcuni.
Come detto i tagli sono indicati nella Legge di Bilancio 2024 e ora l’INPS li recepisce chiarendone l’applicazione concreta. Nel dettaglio per i lavoratori della Sanità e degli Enti locali che al 31 dicembre 1995 abbiano meno di 15 anni di contributi è previsto che sia utilizzato un nuovo coefficiente per calcolare la pensione retributiva (il sistema retributivo e stato sostituito da quello contributivo proprio a partire dal 1996).
Con il nuovo coefficiente imposto dalla legge, ci sarà un taglio del 2,5 per cento sulle retribuzioni ai fini pensionistici, per ogni anno fino al 31 dicembre 1995. Questa modifica i lavoratori iscritti alle casse previdenziali del pubblico impiego e quanti abbiano maturato i requisiti per il diritto alla pensione dal primo gennaio di quest’anno. Dunque ad essere toccate saranno le pensioni anticipate di questi lavoratori.
Ci sono anche categorie escluse da questo taglio. Si tratta di ha maturato 41 anni e 10 mesi o 42 anni e 10 mesi di contributi per la pensione anticipata ordinaria; esclusi anche quanti hanno 41 anni di contributi per la cosiddetta quota 41, entro la fine del 2023. Non toccati dalla e modifiche anche quanti hanno raggiunto i contributi massimi previsti per la loro cassa previdenziale. Infine esclusi anche coloro che vanno in pensione per limite ordinamentale.
Gli iscritti a casse previdenziali come CPDEL, CPI, CPS e CPUG avranno tempi di attesa più lunghi per il momento in cui potranno godere del diritto alla pensione anticipata. Al di là del requisito dei 15 anni, chi è iscritto a queste casse dovrà aspettare mesi di finestra mobile per la decorrenza al diritto alla pensione.
Quindi le nuove finestre mobili per questi lavoratori saranno di tre mesi, nel 2024; di quattro mesi nel 205; di cinque mesi, nel 2026; di sette mesi, nel 2027; di nove mesi, nel 2028. Si conferma quindi con questa serie di modifiche la tendenza alla penalizzazione delle pensioni anticipate, linea che potrebbe essere confermata il prossimo anno.
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