Quali sono le categorie di persone che si ritroveranno seicento euro in meno sulle pensioni: a fare la differenza è l’anno di nascita.
Seicento euro in meno sulle pensioni. A determinare questa incredibile differenza negli accrediti mensili è l’anno di nascita di chi percepisce la pensione. Nessuna integrazione è prevista per i lavoratori che hanno iniziato le loro attività nel 1996. Coloro la cui pensione è calcolata interamente con il contributivo rischiano di percepire un assegno molto basso, persino inferiore ai 598,61 euro della pensione minima. Ecco chi riguarderà questa misura.
L’Italia è un paese che offre indubbiamente molto per le persone anziane. Dall’assistenza sociale ai servizi medici, alle strutture ospedaliere. Non sempre però le pensioni di anzianità sono sufficienti a coprire i costi della vita. Per questo motivo sono molte le persone che decidono di trasferirsi dopo aver terminato di lavorare.
Per far fronte a questi problemi esistono diversi sussidi economici pensati per i pensionati, come l’Assegno sociale, uno strumento di sostegno al reddito, che spetta a coloro che hanno compiuto sessantasei anni e si trovano in una situazione di svantaggio economico. Può essere richiesto da chi non è riuscito a maturare il contributivo minimo di almeno venti anni per andare in pensione. La Provincia autonoma di Bolzano ha cercato di far fronte al problema dell’insufficienza delle pensioni, portando la pensione minima a mille euro.
Nella maggior parte dei casi, però, le pensioni continuano ad essere molto basse, soprattutto per chi ha versato i contributi solamente dopo il 1996 e rientra nel regime contributivo. Con i contributi, l’assegno viene calcolato sulla base dei contributi maturati dal lavoratore considerando un coefficiente tanto più vantaggioso quanto più si ritarda l’età della pensione.
Soprattutto nel caso di pochi anni di contributi, le pensioni saranno dunque molto basse. Da questi casi si distinguono le pensioni di chi ha almeno un contributo accreditato entro il 31 dicembre 1995, che possono godere dell’integrazione al trattamento minimo. L’importo percepito viene portato al raggiungimento della soglia minima individuata dalla legge e soggetta ogni anno a rivalutazione. Ad essere in condizione di svantaggio sono dunque i contributivi puri.
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