Lavoro

Pensioni: attenzione, non tutti i contributi sono validi ed occhio ai nuovi requisiti

Massima attenzione: non tutti i contributi sono validi per accedere alla pensione. Vediamo insieme cosa dice la vigente normativa. 

Molte persone prossime alla pensione potrebbero ricevere una brutta stangata: non tutti i contributi sono validi ai fini del pensionamento.

Non tutti i contributi sono validi per la pensione/ Codiciateco.it

Fare richiesta all’Inps per andare in pensione, sicuri di avere tutti i requisiti necessari e poi scoprire che alcuni contributi non sono validi. Questa brutta stangata potrebbe toccare a moltissimi lavoratori che si credevano ormai prossimi all’uscita dal lavoro. Purtroppo, infatti, secondo la vigente normativa in materia, non tutti i contributi sono validi per poter andare in pensione. Questo significa che, pur avendo l’età giusta e pur avendo raggiunto gli anni di contribuzione richiesti, tanti dovranno continuare a lavorare.

Pensione: ecco quali contributi sono validi

Una brutta sorpresa attende al varco migliaia di lavoratori che pensavano di riuscire ad andare in pensione a breve. Infatti non tutti i contributi sono validi ai fini del pensionamento. Vediamo insieme cosa dice la vigente normativa in materia.

Ecco come andare in pensione nel 2024/ Codiciateco.it

Anche per il 2024 resterà con noi la legge Fornero: il Governo Meloni, per il momento, non è riuscito a cancellarla anche se il suo superamento resta uno dei principali obiettivi da realizzare entro questa legislatura. La legge Fornero ha stabilito che si può andare in pensione a 67 anni ma solo si i contributi corrispondono almeno a 20 anni. È stato modificato un requisito importante: dal 2024, per andare in pensione a 67 anni e con 20 anni di contributi, non sarà più necessario che l’importo della pensione sia pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Basterà che raggiunga lo stesso livello dell’Assegno sociale.

Per poter accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, i contributi considerati validi sono i seguenti:

  • contributi effettivi obbligatori: cioè i contributi versati dal datore di lavoro e dal lavoratore durante l’effettivo svolgimento della professione.
  • Contributi figurativi: i contributi accreditati gratuitamente al lavoratore durante i periodi di maternità, malattia, servizio militare e disoccupazione.
  • Contributi da riscatto.
  • Contributi versati durante periodi di lavoro svolti all’estero ma solo in Paesi convenzionati con l’Italia.

Pertanto i contributi versati in Paesi non convenzionati con l’Italia non sono utili ai fini dell’accesso alla pensione di vecchiaia.

La situazione si complica ulteriormente se una persona non raggiungono i 20 anni di contributi. In Italia c’è un modo per riuscire ad andare in pensione a 67 anni con solo 15 anni di contributi: si tratta delle tre deroghe Amato. Ma in questo caso moltissimi dei contributi versati, purtroppo, potrebbero non essere validi.

Infatti per poter accedere alla pensione a 67 anni con 15 anni di contributi, bisogna rientrare in una delle tre deroghe. La prima deroga Amato stabilisce che tutti i contributi devono essere stati versati entro il 31 dicembre 1992. La seconda deroga Amato dice, invece, che per poter andare in pensione a 67 anni con 15 anni di contributi è necessario che l’Inps abbia autorizzato il versamento dei contributi volontari entro il 31 dicembre 1992. La terza deroga Amato stabilisce che il primo contributo versato debba essere antecedente di almeno 25 anni rispetto alla richiesta di pensionamento e che per almeno 10 anni il soggetto non deve aver lavorato per tutte le 52 settimane dell’anno.

Samanta Airoldi

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