La Ragioneria di Stato e la Commissione Europea avvertono sui possibili rischi futuri riguardo alle pensioni anticipate. Si parla di uno stop già a partire dal 2025.
La Ragioneria di Stato e la Commissione Europea hanno lavorato insieme per aggiornare i dati di previsione pensionistica. Lo scenario che si presenta è però allarmante, già dal 2025 infatti si potrebbe avviare uno stop alle pensioni anticipate -intanto l’INPS avvia la semplificazione delle domande telematiche.
Tutta colpa dell’intero sistema pensionistico italiano che negli ultimi 5 anni è arrivato a costi davvero insostenibili, con un aumento di 70 miliardi di euro. Del resto siamo un Paese sempre più anziano e i giovani che lavorano, che pagano le pensioni attuali secondo quel patto generazionale che va avanti da decenni, sono sempre di meno.
Ma se dall’UE arrivano soprattutto avvertimenti, è la Ragioneria che fa i conti nelle tasche dello Stato a delineare lo scenario catastrofico; dal 2029 la spesa pensionistica, rispetto al PIL, aumenterà con picchi che arriveranno al 17% nel 2040. Di fatto le entrate e le uscite risulteranno totalmente sbilanciate e il quadro economico sarebbe insostenibile.
Al momento l’unica carta giocabile dal Governo è quella di fermare i meccanismi di prepensionamento in atto fino ad ora. E lo stop potrebbe arrivare già da molto prima di quanto si possa pensare, la data a cui si pensa è già il 2025.
Partiamo un po’ dai dati attuali delle pensioni anticipate. In Italia, secondo di dati dell’ultimo Osservatorio INPS, le pensioni anticipiate erogate tra il 2019 e il 2023 sono state circa 500mila senza contare i lavoratori che hanno sfruttato Quota 100 e Quota 102.
A questo ritmo, pur con il leggero calo registrato in questa prima parte del 2024, il sistema pensionistico riuscirà a reggere ancora per 10-15 anni. Da qui potrebbe davvero dipendere l’idea del blocco alle pensioni anticipate, di fatto con la prossima Legge di Bilancio, quindi proprio quella per il 2025, le uniche forme di pensionamento anticipato che potrebbero ancora essere salvate sono:
Il Governo starebbe però lavorando anche su un altro fronte ovvero quello del bonus pensionamento a 71 anni e cioè un incentivo rivolto a chi decide di lavorare anche oltre la soglia stabilita oggi per la pensione di vecchiaia. Si tratterebbe comunque di un piccolo contentino per provare a tamponare la situazione nell’immediato ma che difficilmente potrebbe risolvere la questione nel lungo periodo.
Intanto da qualche giorno è disponibile la versione aggiorna di Pensami il simulatore pensionistico dell’INPS; i trentenni che cominciano a lavorare quest’anno non andranno in pensione prima dei 74 anni se non sono riusciti a versare più di 20 anni di contributi.
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