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Pensioni: alcune non riceveranno alcun aumento nel 2024 e dovranno aspettare

Bruttissime notizie per milioni di pensionati: per tantissime categorie non ci sarà nessun aumento nel 2024 ma dovranno aspettare.

A fronte di molti pensionati in attesa di importanti aumenti nel 2024, per tanti altri non ci sarà nessun incremento sull’assegno previdenziale purtroppo.

Niente aumento delle pensioni
Niente aumenti per molti pensionati/ Codiciateco.it

Il Governo Meloni ha recentemente confermato che nel 2024 le pensioni aumenteranno per effetto di una nuova rivalutazione. Il prossimo anno la rivalutazione delle pensioni sarà del 5,4% anche se tale percentuale- che corrisponde al 100% del tasso dell’inflazione- sarà applicata solo agli assegni previdenziali che non superano di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.

Mano a mano che la pensione aumenta, la percentuale di rivalutazione si abbasserà arrivando fino al 22% per le pensioni d’oro. Chi percepisce un assegno che supera di 10 volte il trattamento minimo dell’Inps, avrà una rivalutazione molto bassa: solo del 22%. Ma c’è chi sta ancora peggio e non riceverà alcun aumento nel 2024. Alcuni pensionati dovranno aspettare parecchi anni prima di vedere le loro pensioni crescere.

Pensioni: ecco chi non riceverà nessun aumento

Ogni scelta ha delle conseguenze che possono essere in parte anche spiacevoli. Tutto sta nel fare un bilancio per capire cosa conviene fare. Pertanto chi sceglierà di accedere alla pensione con certe misure, non riceverà nessun incremento nel 2024.

Categorie di pensionati escluse dagli aumenti
Ecco chi non vedrà nessun aumento/ Codiciateco.it

Chi decide di accedere alla pensione anticipata con Ape sociale o con Quota 103 oppure con l’Isopensione non vedrà nessun aumento. Non nel 2024 quantomeno. Queste misure, infatti, non prevedono la rivalutazione annua. Quota 103 – riconfermata all’ultimo dal Governo- continuerà ad essere accessibile a 62 anni con 41 anni di contributi ma, dal 2024, l’assegno sarà interamente ricalcolato con il sistema contributivo e non potrà superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.

Con Ape sociale, invece, dal prossimo anno si potrà accedere alla pensione non più a 63 anni ma a 63 anni e 5 mesi. Il requisito contributivo continuerà ad essere di 30 anni per caregiver e disabili e di 36 anni per gli addetti alle mansioni gravose. Con Ape sociale l’assegno previdenziale non può mai superare 1500 euro al mese. Isopensione è una sorta di “scivolo” pensionistico che consente al lavoratore di andare in pensione fino a 7 anni prima. Per queste tre misure, quindi, niente rivalutazione annua e, dunque, niente aumenti.

Gli aumenti inizieranno ad arrivare quando i pensionati compiranno 67 anni, cioè l’età per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria. In questo caso verranno meno tutte le limitazioni. E per quanto riguarda Opzione donna? Opzione donna dal prossimo anno cambierà leggermente: l’età pensionabile passerà da 60 anni a 61. Gli anni di contributi necessari, invece, resteranno 35. In questo caso l’assegno previdenziale è soggetto a rivalutazione annua. Quindi le lavoratrici che sono andate  in pensione fruendo di Opzione donna, a partire da gennaio riceveranno un assegno più ricco in virtù della rivalutazione. Anche con Opzione donna, però, l’assegno verrà interamente ricalcolato con il sistema contributivo puro.

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