Cedolini più leggeri il prossimo mese: quanto avranno in mese il prossimo mese i pensionati e per quale motivo
Pensioni con importi più bassi a marzo rispetto a febbraio, ma non è una novità di quest’anno. Come prevede la legge tornano le addizionali comunali in acconto. Ma il mese prossimo, per alcuni pensionati, potrebbe essere più dispendioso poiché ci sono Comuni che hanno annunciato un incremento dell’aumento percentuale dell’imposta. Quindi nulla da temere, ciò che succederà sul prossimo cedolino è nella norma e per lo stesso motivo ad aprile, invece, le pensioni saranno più alte. Nel quarto mese dell’anno, infatti, verranno applicate le nuove aliquote Irpef che con un piccolo vantaggio soprattutto per chi riceve indennità dai 15mila ai 50mila euro.
Innanzitutto ricordiamo che l’indennità sarà pagata il giorno 1, che non è festivo e coincide con il venerdì, un giorno lavorativo. Di quanto sarà più bassa la pensione di marzo? La tassazione sulle pensioni prevede che sull’importo lordo vengano applicate le trattenute Irpef pari a quelle per le addizionali comunali e regionali.
L’Imposta sul Reddito viene trattenuta mensilmente dall’Inps sulla base del reddito che il pensionato presumibilmente percepirà per tutto l’anno e poi a gennaio viene sempre effettuato un conguaglio sull’effettivo.
Per le addizionali di marzo, il meccanismo applicato prevede il saldo nell’anno successivo a quello di riferimento, da gennaio a novembre. dunque sulla pensione pagata a inizio anno, l’aliquota regionale sull’importo percepito nel corso del 2023. Stesso discorso per per l’addizionale comunale con il saldo effettuato sempre l’anno successivo su undici mensilità.
Ma a differenza di quella regionale, l’addizionale comunale prevede anche un acconto per l’anno in corso, applicato per sole nove mensilità da marzo a novembre. Dunque sul prossimo cedolino al saldo per le addizionali regionali e comunali riferite al 2023 ci sarà anche la trattenuta per l’acconto del 2024.
L’applicazione dell’aliquota dell’addizionale comunale in acconto per il 2024 porta con sé una notizia negativa perché è previsto un aumento rispetto a quanto pagato lo scorso anno. Per fare l’esempio con una grande città, il Comune di Napoli con la delibera n. 474 del 2023 ha confermato l’aumento dell’addizionale comunale dello 0,1% che passa così dallo 0,8% del 2022 allo 0,9% nel 2023 e ora all’1,0% nel 2024.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha messo a disposizione un servizio che si può trovare a questo link, attraverso il quale è possibile consultare l’elenco di tutti i Comuni d’Italia.
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