Tra qualche mese ci sarà un nuovo aumento dell’assegno pensionistico, ma a quanto ammonterà? Tutto dipende dal calcolo che sarà utilizzato. Cerchiamo di capire meglio.
Ogni anno il meccanismo della rivalutazione, cioè quello che permette l’adeguamento degli importi degli assegni ricevuti in base al costo della vita e quindi all’inflazione, determina aumenti su più fronti. Ad esempio, è questo meccanismo che permetterà a partire dal gennaio 2025 un aumento dell’Assegno Unico Universale ed è lo stesso che, sempre a partire dal prossimo anno, determinerà anche un aumento dell’assegno pensionistico.
Se però nel caso dell’Assegno Unico si sa già con certezza di quanto aumenterà la somma ricevuta dalle famiglie, diverso e pieno di incognite è invece la questione legata alle pensioni. Si parla di vere e proprie incognite in quanto non si sa ancora con certezza quale sarà il metro di calcolo applicato e di conseguenza per ora si possono fare solo delle previsioni di calcolo.
Stando alla normativa attuale si dovrebbe applicare il nuovo calcolo della rivalutazione che è poi quello previsto dalla legge di riferimento ovvero la n. 448 del 1998 che va a specificare anche i criteri di calcolo del meccanismo rivalutativo. La verità dei fatti però è un’altra; storicamente queste linee guide sono state seguite molto di rado, negli anni infatti i vari governi hanno messo mano a questo meccanismo introducendo normative molto più severe e stringenti.
Volendo stare solo alle ultime novità introdotte, quindi con riferimento alla Legge di Bilancio del 2023 del Governo Meloni, gli aumenti per rivalutazione sulle pensioni del 2024 sono state tagliati per chi riceve un assegno di importo superiore a 4 volte il trattamento minimo (assegno sociale, ndr). Teoricamente questa esclusione dovrebbe terminare al 31 dicembre 2024, quando cioè smettono gli effetti delle Legge di Bilancio approvata e si passerà alle linee guida per l’anno successivo.
A meno che non ci si una proroga in questa prospettiva, per il prossimo anno il meccanismo della rivalutazione dovrebbe essere applicato a tutte le pensioni con regole più favorevoli rispetto a quelle applicate negli ultimi anni. Tutto dipende dal tasso di rivalutazione, che per il prossimo anno dovrebbe essere molto più contenuto rispetto agli anni precedenti; nei fatti si parla di un’inflazione posta in maniera stabile all’1,6%. Se ci dovesse essere un ritorno alla rivalutazione classica per tutti, di quanto aumenteranno quindi le pensioni? Facciamo un rapido calcolo.
Stando alle stime sull’inflazione per il 2024 e al metodo di calcolo originario della rivalutazione gli aumenti pensionistici saranno calcolati come di seguito:
Facendo qualche esempio concreto: una pensione di 1.500 euro dal 1° gennaio 2025 dovrebbe aumentare di 24 euro lordi al mese, una di 2.300 euro invece avrà un aumento di 36,80 euro. Per sapere con certezza bisognerà però attendere l’approvazione della Legge di Bilancio per il 2025.
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