Molti tendono a confondere assegno sociale e la pensione sociale: andiamo a scoprire dunque quali sono le principali differenze tra loro due.
Gli strumenti che vengono messi a disposizione dei cittadini e dei contribuenti italiani come forma di aiuto e di assistenza sono davvero tanti. E soprattutto necessari. La contingenza in termini economici per il Paese è delle più delicate possibili ed immaginabili. Gli stipendi, da una parte, sono fermi e risultano essere quasi più bassi rispetto agli anni precedenti. Dall’altra, invece, l’inflazione ed altri fenomeni che nascono altrove ma che hanno effetti in Italia causano un allarmante aumento dei prezzi. Che di pari passo comporta una riduzione del potere di acquisto di ciascun cittadino.
Come detto, però, gli aiuti governativi sono tanti anche in termini numerici e per questo non sempre è facile conoscerli tutti bene. Soprattutto se si tiene conto che ciascun cittadino ha tante cose a cui pensare. Molti, in tal senso, tendono a confondere la pensione sociale con l’assegno sociale. Dal momento che non sono assolutamente la stessa cosa, abbiamo deciso di offrire ai nostri lettori una panoramica sulle principali differenze su questi due strumenti, che conservano comunque alcuni elementi in comune. Per questo motivo auguriamo ai nostri lettori una buona lettura ed una totale comprensione di quanto si andrà ad illustrare.
Pensione sociale ed assegno sociale: che differenze ci sono?
Per quanto, come detto in precedenza, molte persone tendano ad assimilarle ed a confonderle, si tratta di due cose molto differenti tra di loro. Partiamo dalle cose che hanno in comune questi due strumenti. Entrambe sono due misure che sono a tutti gli effetti dei sussidi di natura economica che vengono riconosciuti a coloro i quali nella loro vita non hanno versato i contributi e si trovano in condizioni di disagio. Ed entrambi, di conseguenza, cercano di porre un freno ad una situazione di difficoltà .
La verità , però, è che si tratta di due cose ben differenti tra di loro. La pensione sociale, infatti, è stata messa da parte in maniera definita nel lontano 1996, dal momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’art. 3 della legge 335/1995. Insomma, allo stato attuale delle cose non esiste più. Ed è stato sostituito, per l’appunto, dall’assegno sociale. Esso è riservato a chi ha 67 anni di età e rispetta alcuni requisiti di reddito ben precisi. Prima di procedere, ti ricordiamo che in alcuni casi sia marito che moglie possono percepire l’assegno sociale.
Assegno sociale, quali sono i requisiti
I due principali requisiti per ottenere l’assegno sociale sono i seguenti. Il primo è quello anagrafico: bisogna, infatti, avere 67 anni di età per poter accedere a questo sussidio. Il secondo, invece, è di natura economica. Ne hanno diritto tutti quelli che hanno un reddito annuo inferiore a 6.947,33 euro se sono da soli ed a 13.894,66 euro se invece il nucleo familiare è composto da almeno due persone.