Accedere ad una pensione pur non avendo maturato i contributi tramite anni di lavoro, è possibile: vediamo quali opzioni sono previste dal sistema previdenziale.
Ottenere una pensione non è un obiettivo irraggiungibile come molti immaginano. Il nostro sistema previdenziale consente l’accesso al fondo pensionistico persino a coloro che non hanno mai lavorato, dunque non hanno mai maturato i contributi minimi necessari.
Di certo, negli ultimi anni è aumentata l’età pensionabile. Questi scatti hanno contribuito a far percepire la pensione come un traguardo poco fattibile. Di pari passo, è aumentata la difficoltà nell’ottenere un lavoro stabile e dunque la possibilità di versare i contributi necessari per usufruire di una delle opzioni pensionistiche.Tuttavia, è bene non disperarsi: lo Stato non abbandona coloro che sono fuori dagli obiettivi.
Esistono delle alternative per ottenere una pensione senza i contributi. Innanzitutto, chiariamo che in Italia l’età pensionabile è fissata a 67 anni, soglia calcolata in base alle aspettative di vita della popolazione. A questo requisito si aggiunge anche quello dei contributi: sono richiesti almeno 20 anni di versamenti.
A favore di coloro che non hanno mai lavorato, invece, vi sono due opzioni: la pensione per le casalinghe, coperta dall’omonimo Fondo dell’INPS e l’assegno sociale. La prima consiste in un contributo previdenziale destinato a chi non ha lavoro. Per ottenerlo, è necessario iscriversi al Fondo Casalinghe tramite il portale dell’INPS, accessibile tanto a uomini quanto a donne, i quali si occupano della cura dell’abitazione e dei componenti del proprio nucleo familiare. L’accesso è reso possibile anche a tutti coloro che ricoprono un ruolo di lavoro part-time senza la possibilità di accumulare una pensione minima.
Per poter ottenere il trattamento previdenziale, i soggetti iscritti devono effettuare dei versamenti volontari nel corso del tempo. Il limite minimo è fissato a 26 euro al mese, ossia circa 310 euro l’anno, volti ad ottenere un anno di contribuzione: in questo modo si potrà beneficiare di una pensione di circa 1000 euro mensili.
Al contrario, in quanto all’assegno sociale dobbiamo sottolineare che la differenza con la pensione per le casalinghe sta nel fatto che non è necessario versare contributi. Si tratta di una pensione economica erogata su richiesta e riconosciuta a tutti i cittadini italiani che vivono condizioni economiche di disagio, con almeno 67 anni d’età, una residenza continuativa e stabile in Italia per almeno 10 anni.
Queste opzioni sono previste anche a favore di coloro che non hanno versato un numero sufficiente di contributi per garantirsi il normale trattamento pensionistico. Ad esempio, l’opzione contributiva Dini opera a favore di chi ha versato 15 anni di contributi, fino ad un massimo di 18 anni, con almeno un contributo versato prima del 31 dicembre 1995 e 5 anni dopo il 1° gennaio 1996.
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