Pensione, scopri come calcolarla in anticipo. Segui il metodo che ti dirà la cifra esatta in pochi e semplici step. Più facile di quanto si creda.
La pensione è una fase della vita molto importante che si raggiunge solo dopo aver maturato una certa età, il limite previsto dallo Stato. Una somma erogata mensilmente al pensionato per provvedere alla propria sopravvivenza. Considerando il fatto che raggiunta una certa età non sia più possibile svolgere alcuna attività lavorativa. Quanto si percepisce di pensione, è possibile saperlo prima? Tendenzialmente viene avvolto il quantum dal mistero, cioè non si sa magari nell’immediato.
E quindi cosa bisogna fare per sapere quanto spetterà mensilmente? E’ un punto molto importante, ecco perché il calcolo della pensione è fondamentale per tutti quei lavoratori che vogliono andare in quiescenza in maniera anticipata, cioè quando si decide di andare in pensione occorre sapere prima a che età potrà andarci se ha quindi l’opportunità di anticipare i tempi e se conviene. C’è una soluzione per valutare quest’ultimo aspetto ed uscire dal bivio: andare prima in pensione oppure continuare a lavorare per avere poi una pensione più elevata? Non resta che scoprire quindi come calcolare la propria pensione tenendo conto dell’età di uscita.
Esistono alcuni semplici passaggi molto utili per capire nel dettaglio e caso per caso come calcolare la propria pensione tenendo conto dell’età di uscita. Un modo per superare il bivio di fronte alla quale si trovano molti lavoratori. Il calcolo della pensione secondo il sistema retributivo non è facile perché dipende dalle ultime retribuzioni percepite dai lavoratori. Diverso è il calcolo contributivo perché un lavoratore ogni mese dà il 33% della sua retribuzione alla pensione quindi annualmente il 33% della retribuzione lorda utile ai fini previdenziali del lavoratore viene dato della pensione futura.
Maturando così l’indicizzazione, cioè chi ha versato 10.000 euro nel 2023 avrà nel 2024 un versamento aumentato del 5,4%, che sarebbe il tasso di inflazione stimato dall’Istat. Se versati 10.000 euro nel 2023, il lavoratore del 2024 avrà accumulato 10.540. A cui nel 2025 se l’inflazione salirà al 5% si aggiungono le somme corrispondenti e si prosegue così anno dopo anno fino a quando si esce dal mondo del lavoro. Solo in questo modo si ottiene il montante contributivo rivalutato su cui poi si andrà a calcolare anche la pensione. Per capire la rendita mensile cosa bisogna fare?
Il montante sopracitato viene passato per dei coefficienti che tengono conto dell’età di uscita della persona. Seppur aggiornati annualmente, generalmente la regola è una: più si sale con l’età e migliori sono questi coefficienti. Per farla breve, la fascia più bassa ha un coefficiente pari al 4,270% per la persona che esce dal lavoro a 57 anni. Passa al 6,655% il coefficiente per il lavoratore che esce dal mondo del lavoro a 71 anni.
Quindi bisogna prendere il montante, lo si moltiplica per il coefficiente e si ottiene la somma corrispondente. Quindi se ad esempio una persona ha un montante di 300 mila euro, chi va in pensione a 71 anni prenderà 19.965 euro annuali e facendo dei calcoli veloci sono oltre 5.000 all’anno in più rispetto a chi va in pensione a 62 anni.
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