Gli arretrati della pensione di invalidità sono uno dei temi più scottanti in senso assoluto: vediamo cosa sono e se anche tu ne hai diritto.
La pensione di invalidità, ancora oggi, rappresenta uno dei temi, per così dire, più oscuri in senso assoluto. In molti, infatti, non sanno con esattezza come stanno le cose a 360 gradi su questa materia. Tra tutti, l’aspetto che risulta essere, allo stato attuale delle cose e guardando anche alle ricerche più frequenti che vengono fatte dagli utenti sul web, quello su cui le persone maggiormente si interrogato è relativo alla secolare questione degli arretrati. Ed è proprio su di essi che andremo a focalizzare la nostra lente di ingrandimento.
Questa questione nasce tutta nel momento in cui l’Inps oppure un giudice riconosce ad una persona il beneficio della pensione. Come però chiaramente fa intuire, per così dire, la parola “arretrato“, si tratta di un qualcosa di antecedente rispetto alla data che si prende come punto di riferimento. E questo perché si riconosce che si aveva diritto ad usufruire di questo beneficio a partire da una data anteriore rispetto al suo riconoscimento. Ma solo a determinate condizioni sulle quali ora andremo a focalizzare la nostra attenzione.
Gli arretrati della pensione di invalidità vengono riconosciuti, sostanzialmente, in due situazioni. La prima è quando questo beneficio viene concesso in maniera retroattiva, come spesso accade. In questo caso, ad esempio, si fa partire il beneficio in questione a partire da quando è stata fatta domanda. Fino a che poi viene riconosciuta, viene calcolata la quota che ti spetta sotto forma, per l’appunto, di arretrato.
L’altro caso è il cosiddetto “incremento al milione” (con riferimento alle vecchie lire) che spetta a chi è un invalido totale e non si è visto ancora riconoscere questa invalidità. E’ stato stabilito, infatti, che chi si trova in questa situazione ha diritto a questo incremento sostanziale a partire dal diciottesimo anno di età. Esso spetta, però, solo a chi ha una età compresa tra i 18 ed i 67 anni ed hanno questi requisiti di reddito. Il pensionato invalido totale non coniugato non deve superare un reddito pari a 102 euro. Quello coniugato, invece, deve avere un reddito al di sotto dei 644,85 euro. Per le visite di revisione, inoltre, ricorda che sta cambiando tutto.
L’incremento al milione può arrivare fino ad un massimo di una cifra che si aggira intorno ai 700 euro, secondo l’ultimo aggiornamento datato 2024.
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