Non solo a coniuge o figli del defunto: la pensione di reversibilità molto spesso va anche ai fratelli della persona scomparsa. Ecco quando accade e che percentuale spetta
La pensione di reversibilità diventa spesso un tabù per il solo pensiero di una dolorosa perdita in famiglia, senza mai farne menzione o parlarne, ma è tuttavia un argomento di grande rilevanza per molte famiglie italiane. Si tratta infatti di un beneficio previdenziale che offre un sostegno economico essenziale ai coniugi e ai familiari dei lavoratori o pensionati deceduti, specialmente a coloro che – senza più quel reddito – si ritroverebbero in grave crisi economica in quanto dipendevano quasi o unicamente da quella precedente cifra che altrimenti, senza tale intervento, perderebbero.
E’ un modo, dunque, per tutelare la famiglia in caso di decesso del principale portatore di reddito. Un modo per non mandare nel baratro l’intero nucleo ma per permettergli di andare avanti con dignità, nel dolore più totale per una scomparsa magari anche prematura, ma senza dover cambiare di troppo abitudini di vita specialmente in presenza di minori nel nucleo famigliare. L’assegno pensionistico viene dunque ereditato dal coniuge superstite e dai suoi figli, ma ci sono anche casi in cui va all’ex in caso di divorzio o separazione – purché non si sia rispostato/a – o anche ai fratelli della persona deceduta.
Ma quando accade che la cifra pensionistica scala anche ai fratelli del defunto? Come spiega l’INPS attraverso il suo portale, ciò avviene quando non solo manca un coniuge per l’eredità ma anche figli e genitori. Insomma, accade quando la persona deceduta era praticamente sola a eccezione dei fratelli. La scala prevede infatti tale piramide:
In assenza di figli e genitori, si scala ai fratelli. Si parte da una quota del 15% nel caso in cui ci sia una sola sorella o fratello a ricevere la somma passando dal 45 al 60% e fino al 100% nel caso in cui la persona non più presente avesse sette o addirittura più fratelli. E’ opportuno sapere però che per quanto compatibile con altri redditi, la pensione di reversibilità subisce una percentuale di riduzione in base ai guadagni di chi la eredità. Per la serie: più si guadagna personalmente, più si abbassa la percentuale dell’assegno. Si arriva a un massimo del 50%. Con certi redditi, quindi, pur avendone diritto, si riceverebbe solo la metà della pensione.
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