Chi ha diritto agli arretrati per la pensione di reversibilità? Ecco tutte le informazioni utili per comprendere al meglio il tema.
Oggi parliamo di pensione di reversibilità. Si tratta di un importo economico che viene erogato alle persone vicine al defunto, da un punto di vista legale e familiare. Il primo beneficiario è il o la coniuge, quindi seguono i figli e a seguire altri parenti in importi diversi. Un modo che serve per provare a gestire il passaggio economico che porta l’individuo a disporre di un sostegno economico, anche indiretto, alla totale mancanza. Ecco, quindi, con quali scopi nasce e, come tutte le pensioni, possono essere presenti degli arretrati. In questo caso chi ne ha diritto?
Avere diritto agli arretrati non significa semplicemente poter disporre di quella somma, ma rientrare, da un punto di vista legale, ad averne diritto. Ecco quindi che si innesca un dibattito che vuole cercare di sbrogliare un nodo esistenziale: chi ha diritto alla reversibilità e chi ha diritto agli arretrati. Quindi ora cerchiamo di capire, nel dettaglio, chi ha diritto e chi no e perché entrano nel meccanismo della reversibilità questi arretrati. Insieme a tutto questo cerchiamo, inoltre, di capire in quanto tempo l’Inps è tenuta a pagarli.
Questi arretrati sono stati maturati da l’Inps nei confronti di molti cittadini. Infatti non parliamo di una situazione che potrebbe accadere, ma di arretrati della pensione per coloro che hanno subito la riduzione di tale prestazione dal 2019 al 2023. In questo caso, nel ricalcolo che l’Inps deve provvedere d’ufficio, possono essere riconosciuti degli arretrati. Questo ricalcolo è stato sentenziato dalla Corte Costituzionale. Si costituisce per effetto dei limiti della cumulabilità fra la reversibilità ed eventuali redditi prodotti dal lavoro dell’erede beneficiario.
Infatti i giudici hanno fissato un tetto alle decurtazioni, dichiarando l’illegittimità nel caso di somma di reversibilità e redditi. Quindi l’Inps, considerando la data di pagamento della prestazione, si ricalcola sui ratei arretrati, gli interessi legali e la rivalutazione monetaria. Sì, ma quindi dove si costituiscono questi arretrati? Il trattamento spetta in misura piena, anche se in presenza di redditi propri, quindi se non è stata percepita integralmente è possibile richiedere gli arretrati.
Possono percepire questi arretrati, quindi, gli aventi diritto della reversibilità che hanno subito questi tagli sopra descritti. L’Inps dovrà pagare questi arretrati entro il termine quinquennale della prescrizione. A quanto è stato affermato, comunque, l’Inps si occuperà del pagamento nel corso del 2024.
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