I malati oncologici si trovano ogni giorno a combattere una battaglia senza eguali: vediamo in quali casi spetta la pensione di invalidità.
Una diagnosi di tumore, come è normale che sia, rappresenta un colpo durissimo da mandar giù per chi la riceve. Nel corso del tempo gli studi e la ricerca hanno fatto dei passi enormi in avanti ed ora le aspettative di vita sono cresciute in maniera esponenziale. Nonostante questo, però, come è normale che sia, la paura è tanta, certamente in cui si trova a dover fronteggiare un tumore ma anche per coloro i quali condividono con lui o con lei questo percorso. Non a caso, infatti, in molti casi i malati vengono affiancati da un team di psicologi. L’obiettivo è quello di permettere alla mente di aiutare il corpo sulla via della guarigione.
Trattandosi di un trattamento molto invasivo e delicato, che va a gravare in maniera importante sullo stato di salute della persona. In tal senso, si arriva al punto in alcuni casi estremi in cui la vita di tutti i giorni non può essere condotta adeguatamente. Come per ogni altra forma di malattia, anche in questo caso, davanti a determinate condizioni, viene riconosciuta la pensione di invalidità. Al fine, chiaramente, di garantire il sostentamento della persona in questione, visti e considerati i costi contro i quali ci andiamo a scontrare ogni giorno nella società attuale.
Partiamo dalle basi. La pensione di invalidità civile viene riconosciuta a tutte quelle persone che, a causa di una patologia, si trovano a dover fare i conti con una riduzione permanente della capacità lavorativa. Deve essere non inferiore al 67%. Questo diritto, davanti a situazioni a dir poco molto delicate, può essere riconosciuto anche ai malati oncologici. Avviene solo ed esclusivamente nel momento in cui subentrano dei problemi di autonomia nella vita di tutti i giorni. Come per esempio mangiare, lavarsi, curare la propria igiene o vestirsi.
Di conseguenza solo ed esclusivamente in questi casi viene riconosciuta la pensione di invalidità. Chiaramente si può trattare, nei casi più fortunati (per quanto questa, nel caso in questione, sia una parola forse esagerata), di una condizione transitoria. Anche se si torna alla vita normale, nel periodo in cui c’erano i problemi prima esposti si ha comunque diritto ad avere il sussidio in questione. Ricorda, poi, che ci sono dei limiti reddito che vanno sempre considerati.
La prima cosa necessaria per ottenere la pensione è che tale invalidità venga riconosciuta da un medico. Ottenuta questa, a quel punto si potrà fare domanda all’INPS che valuterà la situazione. Essa sarà riconosciuta in 12 mensilità.
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