Come presentare la domanda per la pensione all’Inps, ecco le novità introdotte per semplificare la procedura.
Con l’avvio del nuovo anno sono in partenza delle novità in campo previdenziale introdotte con l’ultima legge di bilancio, approvata solo qualche giorno fa. I cambiamenti riguardano alcuni trattamenti (quota 103, opzione donna, ape sociale) con penalizzazioni più o meno severe. Si può dire che gli anticipi della pensione saranno più difficili e talvolta meno contribuenti per i lavoratori.
Quindi notizie poco rassicuranti per alcuni lavoratori alla soglia della pensione, resta comunque quasi immutata la pensione di vecchiaia che rappresenta la forma di previdenza pubblica più diffusa in Italia. È una prestazione erogata mensilmente ai lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, e a quelli autonomi che abbiano raggiunto dei determinati requisiti anagrafici e contributivi. Ma come si presenta la domanda per questa misura?
Da quest’anno è possibile presentare domanda per la pensione di vecchiaia in modalità semplificata. La richiesta all’Inps è presentabile in varie modalità: facendo richiesta direttamente sul sito dell’Istituto di previdenza sociale, con accesso mediante Identità digitale (Spid), Carta d’identità elettronica (Cie), cara nazinale servizi (Cns).
Altra possibilità è contattando il call center dell’Inps, raggiungibile da rete fissa, via connessione mobile, nonché mediante Voip e Skype attraverso internet. Infine la domanda può essere presentata attraverso gli enti di patronato. I documenti da allegare al momento della presentazione della domanda sono pochi: copia del documento di identità del richiedente; autodichiarazione di residenza effettiva e abituale in Italia; autocertificazione dello stato civile.
Questa autocertificazione, nel caso di stato coniugato, deve indicare la data precisa di matrimonio; infine occorre una copia dell’eventuale sentenza giudiziale di separazione o divorzio. Quindi cme si vede i documenti relativamente pochi e la modalità di invio della domanda sono semplici. Tutti gli altri dati contributivi sono a già a disposizione dell’Inps.
Importante possedere i requisiti necessari per legge che riguardano sia l’età anagrafica che l’anzianità contributiva. Per il primo aspetto ricordiamo che l’età per la pensione di vecchiaia è di 67 anni, mentre occorrono almeno 20 anni di contributi versati. Questi requisiti sono validi per la generalità dei lavoratori, tuttavia in caso di lavori gravosi, la soglia anagrafica si abbassa a 66 anni e 7 mesi.
Per chi invece rientra ancora nelle cosiddette deroghe Amato, gli anni di contributi si abbassano a 15, ma si tratta di pochi casi. Infine l’età si alza fino a 71 anni per chi ha 5 anni di contributi e fa parte del regime completamente contributivo. Il pagamento arriva il primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, non essendoci le cosiddette finestre mobili.
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