Si avvicinano le pensioni del mese di agosto. Facciamo il punto su un aspetto delicato: le trattenute fiscali.
Con l’approssimarsi del mese di agosto, per i pensionati arriva il momento dell’erogazione del rateo mensile. Entro i primi giorni del mese le prestazioni saranno versate sia a quanti ricevono l’assegno su conto corrente bancario, sia a coloro che preferiscono ritirare i contanti dalle Poste.
Informazioni maggiori si recuperano sul cedolino, disponibile sulle pagine personali del sito INPS dedicate al servizio. Sul documento è possibile recuperare informazioni importanti per il pensionato dal riepilogo dei dati anagrafici e di pagamento al certificato di pensione, il cosiddetto modello Obis/M. Ma sul cedolino trova spazio anche un’altra importante informazione: quella relativa ai conguagli IRPEF e alle eventuali trattenute fiscali.
L’INPS ha rese note alcune preziose informazioni riguardo le trattenute fiscali che saranno effettuate nel mese di agosto sul relativo assegno. Alla fine dello scorso anno l’INPS ha svolto il consueto ricalcolo a consuntivo delle ritenute fiscali applicate nel corso dell’anno di imposta 2023, nello specifico IRPEF, addizionali regionali e comunali.
Il calcolo è stato effettuato sulla somma totale base delle sole misure pensionistiche versate dall’INPS. Il discorso è abbastanza semplice. Se nel corso dell’anno d’imposta 2023 l’INPS ha applicato ritenute fiscali inferiori a quanto dovuto dal pensionato contribuente per l’anno, l’Istituto provvede a recuperare la quota mancante (differenze a debito) con le pensioni di gennaio e febbraio 2024.
L’INPS trattiene il debito sulla capienza complessiva dell’importo dell’assegno pensionistico in via di erogazione. Cosa significa? Se le rate pensionistiche di gennaio e febbraio non sono state sufficienti per recuperare totalmente quanto dovuto, le trattenute proseguono anche con i ratei pensionistici successivi fino alla completa estinzione del debito.
Esistono delle eccezioni per i pensionati che hanno un importo complessivo per le misure previdenziali non superiore ai 18mila euro all’anno. In questo caso il ricalcolo fiscale che ha dato come risultato un conguaglio a debito superiore a 100 euro, consente una rateizzazione delle trattenute fino alla mensilità di novembre. In questo modo la somma trattenuta si dilazione ulteriormente.
Dunque si può dire che le trattenute fiscali che i titolari di pensione troveranno nella rata di agosto di quest’anno, includono le differenze a debito delle ritenute fiscali del 2023. Da ricordare che il recupero continuerà anche nei mesi successivi, fino all’estinzione del debito fiscale. Per i pensionati con prestazioni fino a 18mila euro all’anno, l’eventuale recupero è dilazionato fino al mese di novembre.
Quindi il pensionato che dovesse trovare un importo diverso dal consueto, deve ricordare questo particolare. Deve valutare se siano possibili delle trattenute erariali ancora non del tutto estinte. Come detto alcune informazioni sono presenti sul cedolino, da controllare certamente, prima di richiedere chiarimenti all’INPS stesso, che per i pensionati fa la funzione di sostituto d’imposta.
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