Sei pensionato e stai valutando o sogni di vivere all’estero? Nessun problema, ma c’è un obbligo di cui tener ben presente. Ecco cosa va fatto ogni anno per essere in regola
Capita nella vita di innamorarsi di un posto o di una nazione in generale che non sia la propria. Viaggiare è una delle benedizioni della vita, un modo per allargare i propri orizzonti ma anche per sentirsi vivi, assaporare nuove emozioni, sapori e fare scoperte spesso sensazionali. Un tempo fare una vacanza di un certo tipo era proibitivo, davvero per pochi: oggi, sebbene siamo in un periodo storico dove la priorità non è certo la vacanza, spostarsi è diventato decisamente più facile e potenzialmente economico rispetto a un tempo soprattutto per l’estero.
Volendo, oggi è possibile raggiungere una meta distante anche in autobus o treno armandosi di pazienza. Ma a prescindere da come lo si faccia e quante volte durante l’anno lo si faccia, l’importante è viaggiare. Confrontarsi con più realtà e scoprire di volta in volta posti nuovi. Tuttavia, spesso, capita che ci sia il colpo di fulmine con uno in particolare. Una zona che conquista a tal punto che verrebbe voglia di trasferirsi per una nuova vita, se non fosse per il lavoro e tutte le difficoltà da questo punto divisa. Ma cosa succede quando il lavoro non diventa più un problema?
E’ elevato il numero di pensionati che, in quanto tali, e senza dover più preoccuparsi di uffici e orari lavorativi, decidono di vivere una nuova e spensierata vita all’estero. C’è chi opta per la meta che ha stregato ma anche chi, a prescindere, punta al posto piacevole dove il costo di vita è decisamente più basso o dove si può essere perennemente in vacanza o quasi. Tutto lecito e legittimo, dopo una vita di sacrifici e di tante rinunce. Anche perché con gli aerei, oggi, si raggiungono mete distanti con una semplicità disarmante e decenni fa inimmaginabile.
Ma come funziona per gli anziani che decidono di vivere lontano dall’Italia? Oltre all’iscrizione gratuita all’AIRE, ovvero anagrafe italiana residenti all’estero, bisognerà confermare ogni anno di essere ancora in vita. E’ un mezzo di tutela da parte dell’INPS per evitare eventuali manovre sinistre da chi è vicino al pensionato. In caso di eventuale decesso, infatti, stando a distanza, si potrebbe continuare a percepire indebitamente la pensione del defunto senza far scattare subito l’allerta all’ente previdenziale.
Ogni anno, così, milioni di pensionati italiani in giro per il mondo sono contattati e chiamati a compilare un modulo di esistenza in vita da consegnare in un ufficio del consolato indicato entro una certa scadenza. Superata questa data, l’assegno viene ricevuto solo presso le agenzie Wester Union dove andrà riscosso in contanti. Se anche in questo caso non dovesse venir riscossa la pensione, verrà sospesa fino a nuova eventuale indicazione.
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