Passaporto alle Poste, opportunità in più province dove da luglio sarà possibile richiedere il passaporto digitale.
Una delle procedure burocratiche che richiedono maggior tempo di attesa è senza dubbio la richiesta del passaporto. Il documento necessario per l’ingresso in molti paesi non comunitari si richiede di norma presso gli uffici delle questure, rilasciato dal Ministero dell’Interno. Ma le lavorazioni sono solitamente molto lunghe, così come le liste d’attesa per gli appuntamenti presso gli sportelli preposti.
Nei mesi scorsi, da marzo per la precisione, è iniziata una sperimentazione che potrebbe risolvere l’ingolfamento delle richieste presso le questure. In due comuni della provincia di Bologna, i cittadini residenti possono presentare la richiesta per il passaporto negli uffici postali. La sperimentazione è stata poi estesa ad altri 122 comuni. Ora la possibilità si sta allargando.
Passaporto alle Poste, dove si può richiedere
Dal mese di luglio, i residenti dei comuni delle province di Bologna, Cagliari e Verona potranno presentare richieste di passaporto elettronico presso tutti gli uffici postali della provincia. Ricordiamo che il ruolo di Poste italiane è di raccordo tra cittadino e Ministero degli Interni. la controllata di Cassa Depositi e Prestiti raccoglie infatti la documentazione necessaria, mentre la lavorazione e il rilascio spettano ancora al Ministero degli Interni.
Il cittadino, senza la necessità di prenotazione, può presentarsi presso un ufficio postale del proprio comune di residenza con una marca da bollo di 73,50 euro, due foto tessera, la tessera sanitaria. Bisogna poi versare a Poste italiane 14,20 euro per le spese del servizio. Oltre alla documentazione, l’addetto allo sportello raccoglie anche le impronte digitali del richiedente. Tempo previsto per tutta la procedura 15 minuti.
Il rilascio però non avviene direttamente alle Poste: il cittadino deve scegliere tra il ritiro in questura oppure il ricevimento a casa tramite raccomandata assicurata. Al momento le intese tra Ministero dell’Interno e Poste prevedono che il cittadino possa presentare domanda solo negli uffici postali del comune di residenza. Dunque chi non risiede nelle province di Bologna, Cagliari e Verona al momento non potrà presentare domanda.
Le previsioni sono di estendere il progetto alle grandi città fin dal mese di settembre. Infatti a fine estate la possibilità si estenderà alle grandi città come Milano e Roma, per poi passare entro l’anno in corso a tutto il territorio nazionale. Bisogna osservare che il servizio, per essere funzionante, deve prevedere la piena sincronizzazione tra questure e uffici postali.
Dunque quando il servizio andrà a pieno regime, con ogni probabilità sarà necessario prenotare l’appuntamento agli sportelli postali, tramite l’applicazione di Poste italiane. Oppure in alternativa, mediante, l’applicazione IO usata già per altre pratiche amministrative pubbliche. Non sono escludere anche altre soluzioni, non resta che seguire gli sviluppi della vicenda.