Novità per i titolari di Partita IVA: le tasse non dovranno essere più pagate tutte insieme ma sarà possibile pagarle mese per mese.
I lavoratori a partita IVA non dovranno più pagare le tasse tutte insieme. Da quest’anno è infatti possibile suddividere il pagamento delle tasse in dodici rate mensili. Questa decisione rende effettiva la normativa introdotta con un decreto legislativo lo scorso gennaio. Razionalizzare le tasse potrà rappresentare un aiuto economico per molte classi di lavoratori.
Il decreto presentato a gennaio 2024 consentirà ai lavoratori autonomi titolati di Partita IVA di dilazionare il versamento del saldo e del primo acconto delle imposte calcolate sull’anno precedente. La novità riguarderà coloro che hanno un reddito non superiore ai 170.000 euro.
Questa tipologia di lavoratori potrà ora rateizzare il secondo acconto, previsto per novembre, su cinque mesi. In questo modo verrà posticipato a gennaio il pagamento successivo, senza incorrere in alcun interesse. La decisione è volta a fornire maggiore liquidità a imprese e professionisti.
La riforma, aspetto centrale del programma di Fratelli d’Italia, è stata promossa da Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera e responsabile per le materie fiscali. Con questa decisione, il governo tenta di rispondere alle alle esigenze dei contribuenti, assicurando al contempo una gestione più equa del sistema fiscale.
Tra le proposte da includere nella riforma fiscale, il governo ha anche avanzato l’idea di apporre modifiche ai contributi previdenziali Inps relativi al secondo acconto, con l’intento di rateizzarli in più mesi anziché versarli in un’unica soluzione nel mese di novembre.
Secondo la nuova riforma, coloro che stanno per aprire la Partita IVA o hanno già la Partita IVA potranno beneficiare del pagamento rateizzato dei contributi. Il presidente della commissione Attività produttive della Camera ha dichiarato che è intenzione del governo di «estendere questa misura a tutti, compresi dipendenti e pensionati con altre fonti di reddito, con l’obiettivo di abolire anche la ritenuta d’acconto per un milione di professionisti che non avrebbero più bisogno di essa grazie al pagamento dilazionato delle tasse in 12 mesi».
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