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Partita Iva falsa: come riconoscerla e cosa rischia chi la usa

Alcuni si convincono di agire con furbizia quando si tratta di fatturazione: in realtà, chi sfrutta una Partita Iva falsa per non pagare le tasse viene scoperto facilmente e rischia dei danni consistenti. 

Cosa succede se usi una Partita Iva falsa (Codiciateco.it)

Parlando di Partita Iva falsa, stiamo trattando una tematica molto delicata che tocca il mondo del lavoro nel suo aspetto più sleale. Ci troviamo a guardare una realtà che unisce tanto il lavoro autonomo quanto il lavoro subordinato in maniera totalmente illegale.

Al giorno d’oggi, sono molti i datori di lavoro che credono di non pagare le tasse “accollandole al dipendente”: quest’ultimo si ritrova costretto a dover aprire Partita Iva per poter lavorare, pagando le tasse annesse, pur svolgendo a tutti gli effetti un’attività di lavoro dipendente. Questo atteggiamento va a minare i principi etici e la legittimità di un regolare contratto di lavoro. Ebbene, come poter riconoscere queste situazioni e agire prontamente? E quali sono le conseguenze per le parti coinvolte in questo tipo di contratto?

Partita Iva fittizia, come riconoscerla e conseguenze

Conseguenze delle Partite Iva false (Codiciateco.it)

Per Partita Iva falsa intendiamo un lavoratore a tutti gli effetti dipendente che si è ritrovato costretto ad aprire Partita Iva. La chiamiamo “falsa” perché effettivamente non svolge un lavoro autonomo in qualità di libero professionista. La legge distingue due tipologie di lavoro: quello subordinato e quello autonomo. In quello subordinato, il datore di lavoro stipula un contratto di assunzione e paga gli oneri richiesti per il lavoro del suo dipendente, fornendo una serie di vantaggi quali la malattia e le ferie pagate. Al contrario, quello autonomo prevede Partita Iva e consiste in collaborazioni volte a soddisfare l’esigenza del cliente ma sulla base delle disponibilità e delle tariffe del professionista, il quale versa in autonomia all’INPS le tasse dovute. Costringere un dipendente ad aprire Partita Iva significa costringerlo a pagare tasse e versare contributi togliendo denaro alla sua remunerazione, portando il datore di lavoro o le tasche dell’azienda a risparmiare illegalmente.

L’irregolarità in questione deve essere segnalata. Le sanzioni annesse variano in base alla gravità dell’infrazione e alle specifiche casistiche e ricadono sul datore di lavoro. Da un punto di vista legale, il lavoratore verrà considerato un dipendente a tempo indeterminato, senza quindi subire danni. Tuttavia, dal 1° gennaio 2016, è stato istituito il Jobs Act, il quale introduce la possibilità per i datori di lavoro di assumere i dipendenti con Partita Iva con regolare contratto a tempo indeterminato estinguendo la possibile accusa di illecito amministrativoScopri l’incredibile novità che riguarda le Partite Iva.

Emanuela Toparelli

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