La Partita Iva e il contratto dipendente possono coesistere? Ecco che cosa dice la legge a riguardo, non è come pensate.
La Partita Iva e il contratto dipendente sono due modalità di lavoro completamente diverse. Il primo caso è riservato a tutti i lavoratori autonomi che gestiscono un’attività o sono freelance, mentre nel secondo caso si ha un accordo con una determinata azienda per ricevere mensilmente compensi e godere di benefici come la malattia e la tredicesima.
Ma le due cose possono coesistere? In realtà sì, è possibile esercitare in contemporanea un’attività come autonomo con partita IVA e una da lavoratore dipendente sotto contratto. Ci sono però alcuni aspetti dei quali è bene tenere conto, ecco che cosa dice la Legge a riguardo. In questo modo non rischierete più nulla e potrete portare avanti le due attività in modo totalmente legale.
Ci sono alcuni aspetti a cui bisogna fare molta attenzione quando si esercitano contemporaneamente le due attività di autonomo con Partita Iva e dipendente sotto contratto. In particolare per ciò che riguarda possibili clausole di non concorrenza od orari di lavoro da rispettare.
Per prima cosa, un dipendente privato deve sapere che può aprire una partita IVA a patto che non ci sia concorrenza tra le due attività. Sebbene non vi sia un obbligo di comunicazione al proprio datore di lavoro, per rispetto ed onestà sarebbe sempre buona cosa farlo. Anche per riuscire a conciliare le due mansioni senza intoppi.
Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, invece, non è possibile accedere a questa via. Se si lavora per la Pubblica Amministrazione, infatti, si firma in via esclusiva. Ci sono però alcune eccezioni, come per esempio i docenti che possono lavorare anche da privati per lesioni extra. Altre clausole sono l’apertura di un incarico temporaneo ed occasionale senza conflitto di interessi e che venga svolto al di fuori dell’orario di servizio.
Per quanto riguarda i contributi da versare all’INPS, dipende molto dalla gestione previdenziale della Partita IVA. È inoltre possibile godere del regime forfettario se il reddito percepito nell’anno precedente è inferiore all’importo di 30.000 euro. Se anche voi siete interessati a questa modalità, sappiate che ci sono alcune attività che ad oggi sono maggiormente gettonate per far conciliare l’autonomo e il dipendente. Per esempio la consulenza informatica e di marketing, l’e-commerce, lo sviluppo di siti internet o di app per smartphone e computer.
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