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Partita IVA, come richiedere i buoni pasto se non si hanno dipendenti

I professionisti titolari di Partita IVA possono richiedere i buoni pasto anche se non hanno dipendenti. Vediamo in quali casi. 

I liberi professionisti e le ditte individuali possono abbattere i costi facendo richiesta dei buoni pasto, un benefit alternativo al servizio mensa aziendale che si è diffuso dalla metà del 1900.

Buoni pasto per le Partite IVA
Possono le Partite IVA senza dipendenti chiedere i buoni pasto? (Codiciateco.it)

Poter ottenere i buoni pasto è un vantaggio di cui tante Partite IVA non sono a conoscenza. Eppure si tratta di un beneficio economico importante che contribuisce ad abbassare i costi della spesa alimentare. In più spinge verso un’alimentazione più equilibrata e sana. I dipendenti non sono gli unici a poter approfittare dei buoni pasto. Anche i liberi professionisti e i titolari di Partita IVA senza dipendenti possono farne richiesta.

Il Decreto di riferimento è il numero 122 del 2017. Le direttive hanno sottolineato come il titolare del buono pasto non debba essere necessariamente dipendente di un’impresa ma può appartenere ad una categoria diversa come gli agenti di commercio, i lavoratori autonomi, i freelancer, i soci e amministratori di una società. In più, il buono pasto è personalizzabile nel numero e nell’importo.

Come richiedere i buoni pasto se si è titolari di una Partita IVA

La normativa disciplinante i buoni pasto per le Partite IVA stabilisce che il beneficio possa essere dedotto come costo aziendale al 100% entro gli 8 euro in caso di buono elettronico ed entro i 4 euro in caso di buono cartaceo. In più, le spese di somministrazione di alimenti e bevande possono essere deducibili fino al 75% per un importo totale inferiore al 2% dell’ammontare del fatturato del professionista nel periodo d’imposta di riferimento.

Buoni pasto per le Partite IVA
I vantaggi dei buoni pasto per chi ha la Partita IVA (Codiciateco.it)

Le spese, però, dovranno essere inerenti con l’esercizio dell’attività di impresa. Anche i professionisti senza dipendenti possono detratte totalmente l’IVA al 10%. Sono esclusi dal trattamento i titolari di Partita IVA, lavoratori autonomi e imprenditori individuali che accedono al regime fiscale agevolato (regime forfettario). Dato che il reddito viene determinato in modo forfettario con l’applicazione del coefficiente di redditività in base all’attività svolta sui ricavi/compensi del periodo d’imposta, infatti, non si potrebbero dedurre in modo analitico le spese per i buoni pasto visto l’ammontare predefinito nel coefficiente di redditività.

I ticket, dunque, possono essere usati unicamente da chi sta nel regime ordinario per ottenere diversi vantaggi. I buoni pasto sono facili da utilizzare e versatili, non si dovranno più conservare fatture e scontrini per la contabilità, permetteranno di risparmiare tempo e costi della gestione amministrativa. Un’opportunità da cogliere per ridurre le spese.

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