Cosa dice la legge in materia di eredità e pagamento di tasse come la TARI? Spetta agli eredi pagarla? Approfondiamo il tema.
La TARI è la tassa che si versa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti; è direttamente gestita dai Comuni che decidono le aliquote di pagamento ed è alle loro casse che si versa la somma di denaro che si paga attraverso gli F24.
Essendo gestita dai Comuni, questa tassa cambia a seconda del luogo in cui ci si ritrova; cambia la somma che si versa, così come cambiano gli eventuali esoneri o riduzioni per alcune categorie di persone. Questo però non vuol dire che ogni Comune può fare propriamente ciò che vuole, la TARI è comunque disciplinata a livello statale, con una serie di direttive -potremmo definirle così- che lasciano poi libertà di manovra alle delibere comunali.
Sono gestite a livello statale, per esempio, le disposizioni in materia di pagamento della TARI a seguito di decesso del proprietario o affittuario di casa. A chi spetta il pagamento? È obbligatorio per gli eredi adempiere a questo debito? Entriamo nel dettaglio nei prossimi paragrafi.
TARI iscritta al defunto, spetta agli eredi il pagamento: i casi previsti
La normativa di riferimento in questo caso è quella che disciplina la successione agli eredi al momento della morte del contribuente. Come sappiamo, gli eredi, una volta accettata l’eredità, non diventano solo titolari di diritti -e per la precisione dei crediti lasciati dal de cuius– ma anche di eventuali passivi o debiti iscritti allo stesso.
La TARI può essere uno dei debiti il cui pagamento spetta agli eredi. Attenzione però perché sono diverse le fattispecie di ipotesi previste dalla legge. Intanto partiamo dall’assunto che la legge prevede una responsabilità solidale tra gli eredi nel pagamento dei debiti tributari ascritti; questo vuol dire, in altre parole, che se il Comune ha notificato al contribuente il pagamento della TARI prima del suo decesso, il debito si trasferisce agli eredi che pagheranno però in proporzione alla rispettiva quota di successione.
Questo vuole anche significare che, se uno degli eredi non paga la propria parte non ne risponderanno gli altri -a differenza, invece, di quanto succede per il mancato pagamento dell’Irpef o Ires.
Altro punto da sapere è che l’obbligo degli eredi si limita al solo pagamento dell’imposta non versata. Sono quindi escluse le sanzioni che non passano mai in successione. Nel caso specifico, se il Comune richiede il pagamento della TARI con l’aggiunta di eventuali more maturate, il o i successori potranno chiedere lo sgravio di queste ultime. E qualora la sia richiesta non sia accolta può impugnare per vie legali la richiesta.
Eventuali debiti TARI accumulati prima della morte del de cuius non possono essere richiesti dal Comune per intero importo ad un solo erede. L’amministrazione dovrà agire nei confronti di ciascuno a seconda delle quote ereditarie.
TARI maturata dopo la morte
Diverso ancora è il discorso della TARI maturata dopo la morte. In questo caso, l’obbligazione solidale degli eredi subentra con la proprietà dell’immobile. In parole più semplici, ogni erede è responsabile per l’intero importo dovuto al Comune compreso di eventuali sanzioni.
E se non si paga la TARI? Succede quello che è previsto per qualsiasi altro debito nei confronti dell’Amministrazione. Il Comune, cioè, iscrive a ruolo il proprio credito e procede alla riscossione tramite società di recupero, il che vuol dire anche arrivare al pignoramento dei beni personali.