Abbassare le tasse da pagare, di seguito alcuni aspetti che potrebbero essere risolutivi. Vediamo il dettaglio.
Le tasse che più affliggono i contribuenti italiani sono l’IVA, che si paga su ogni bene e servizio acquistato e l’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Quest’ultima altro non è che l’imposta che ogni cittadino è chiamato a versare sul reddito che guadagna. Lo strumento con il quale i contribuenti sono tenuti a comunicare al Fisco i propri guadagni è la dichiarazione dei redditi nei modelli Redditi PF per i lavoratori autonomi e i professionisti e il modello 730 per i dipendenti e i pensionati.
Proprio attraverso la dichiarazione dei redditi si pensa di intervenire per ridurre il peso della pressione fiscale, in genere mediante le detrazioni fiscali che consente di ottenere dei risparmi sulle imposte in base alle spese detraibili effettuate nel corso dell’anno d’imposta. Ma questo non è il solo modo utilizzabile.
Tasse, come abbassarle in modo convincente
L’importo delle imposte da versare alo Stato è determinato dallo scaglione fiscale di appartenenza. Esiste una considerevole differenza tra uno scaglione che prevede imposte al 35 per cento e uno con tasse al 23. Alla pagina 3 del modello 730 vi sono delle voci da sottovalutare assolutamente, riferite a Oneri e spese (Quadro E).
Intervenendo su questo Quadro si può addirittura abbassare la quantità di tasse da versare, scendendo di scaglione. Infatti è possibile abbattere l’imponibile, riducendo così le imposte. Nella prima parte del Quadro E (sezione I) sono presenti le spese con detrazione d’imposta alle varie aliquote (dal 19 al 90 per cento). Nella sezione II invece ci sono gli oneri deducibili che consentono di abbassare l’imponibile.
Gli oneri deducibili sono: E21, contributi previdenziali e assistenziali; E22, assegno al coniuge; E23, contributi per addetti ai servizi domestici; E24, erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose; E25, spese mediche e di assistenza a favore di persone con disabilità; E26, altri oneri deducibili, da E27 a E30, contributi per previdenza complementare per sé e altri familiari a carico; E32, per acquisto e costruzione di abitazioni date in affitto; E33, restituzione di somme al soggetto erogatore; E36 erogazioni liberali a favore di onlus, Oc, Aps e Ets.
Molte di queste spese sono già inserite nel modello precompilato del 730 e il cittadino le può rintracciare facilmente nel riquadro E sezione II. In automatico sono inserite le spese per i contributi versati al personale per i servizi domestici; gli oneri previdenziali versati per il riscatto dei periodi non coperti da contributi; i contributi per la previdenza complementare; le erogazioni liberali per onlus, associazioni, fondazioni e così via.
Con queste spese già inserite e con l’inserimento di altre eventualmente non presenti, le possibilità di abbattere l’imponibile, e quindi di far parte di uno scaglione con una pressione fiscale minore, sono concrete. Occorre semplicemente controllare che sia presenti tutte e fornire le adeguate documentazioni per gli eventuali inserimenti.