Aumenta il prezzo dell’oro e segna un nuovo record, lunedì scorso ha raggiunto i 2.265,73 dollari l’oncia: perché il suo valore è in crescita?
L’oro vale sempre di più. Quello che è considerato il bene rifugio per eccellenza non è mai stato così forte, almeno non negli ultimi anni, e segna un record dopo l’altro. Lunedì scorso ha raggiunto i 2.265,73 dollari l’oncia. Ma quali sono i motivi di questa crescita? La spinta, in realtà, è determinata da tre fattori: il taglio dei tassi da parte della Fed, la richiesta della Cina e il quadro instabile geopolitico.
Lunedì di Pasquetta ha visto un rialzo dell’1,6% rispetto alla settimana precedente. Oro a un prezzo così elevato raramente si registra, ciò significa l’incertezza dell’economia globale. Stessa cosa si è osservata con le criptovalute, con i bitcoin che macinano nuovi traguardi dopo il crollo di dicembre/gennaio. Il taglio dei tassi di interesse e la sfida all’inflazione, nonché la guerra alle porte d’Europa creano uno scenario delicato.
Record sul prezzo dell’oro: a incidere lo scenario geopolitico e le incertezze economiche nel mondo
Le incertezze degli ultimi tempi danno origine alla corsa all’oro, ossia il bene rifugio più ambito. La Fed lascia i tassi di interessi fermi attorno al 5,50%, trovandosi costretta ad accettare l’inflazione enorme del periodo. Inoltre, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, la richiesta di oro proveniente dalla Cina è sempre più pressante.
La Banca Centrale cinese sta cercando di aumentare le riserve di oro, e molti giovani cinesi acquistano oro per tenerlo da parte. Significa che anche la Cina prevede uno scossone a livello economico, e ciò rimbalza su tutte le borse del pianeta. Oggi l’oro vale quasi il doppio rispetto a dieci anni fa. Per alcuni esperti, tutto è collegato al debito degli Stati Uniti, giunto a 34 miliardi di dollari.
Lo scenario delicato innesca la corsa all’oro
Insomma, sembra che gli USA abbiano accettato la pesante inflazione, riducendo di conseguenza il rapporto debito/Pil. La Fed è orientata al taglio dei tassi di interesse, e ciò scatena la corsa all’oro. Alle Banche Centrali va bene, poiché utilizzano l’oro come riserva. Tra queste c’è anche la Banca d’Italia, in possesso di 2.452 tonnellate di oro.
È la terza Banca Centrale dopo la Federal Reserve e la Bundesbank. La guerra in Ucraina e la guerra in Medio Oriente possono intensificarsi ulteriormente. L’instabilità geopolitica fa crescere il valore dei beni rifugio. Secondo le previsioni, nei prossimi mesi, si potrebbero avere rialzi addirittura del 12,6% rispetto allo scorso anno.
Ma non è tutto, perché secondo le indagini giornalistiche, ci sarebbe di mezzo anche la speculazione delle ultime settimane. L’oro potrebbe stabilizzarsi sui 2.250 dollari l’oncia, e chissà per quanto tempo.