Si può riottenere il Bonus Renzi di 100 euro? A quanto pare sì, ma solo ad una condizione: vediamo di che cosa si tratta.
L’Italia si trova in un momento economico piuttosto delicato e avere la possibilità di recuperare qualche soldo non fa di certo male. A tal proposito, vogliamo parlare del Bonus 100 euro, conosciuto anche come Bonus Renzi, che rientra nella busta paga. La particolarità di questa misura, però, è che non spetta a tutti, ma soltanto a chi rientra in precise fasce di reddito.
Scendendo ancora di più nel dettaglio, stiamo parlando di un bonus Irpef che fu introdotto dalla legge di Bilancio 2021 a favore dei cittadini che percepivano un reddito medio basso. Poiché si tratta di una misura che ha a che fare con la busta paga, prevede dei limiti massimi di reddito che sono stati stabiliti dalla stessa normativa, e dei limiti minimi. Vediamo cosa vuol dire.
Nel 2021 il Bonus Renzi era riconosciuto a tutti quei lavoratori che avevano un reddito non superiore ai 40.000 euro. Successivamente, col passare del tempo, questo termine è stato modificato ed è stato ridotto. Poi, nel 2023 si è deciso che il trattamento integrativo pieno spettasse solo ai lavoratori di tipo dipendente che avevano un reddito fino a 15.000 euro. Invece, chi aveva un reddito tra i 15.000 ed i 28.000 euro era sì riconosciuto, ma solo se vi erano detrazioni superiori all’imposta dovuta.
Comunque sia, il bonus in questione non spetta solo ai lavoratori dipendenti ma anche a stagisti, sacerdoti, lavoratori in cassa integrazione, lavoratori in congedo obbligatorio di paternità e lavoratrici in congedo obbligatorio di maternità. E poi ancora a tirocinanti, percettori di assegno o premio studio, disoccupati in Naspi o Dis Coll, soci lavoratori di cooperative, disoccupati dell’agricoltura. Infine, anche ai collaboratori con contratto co.co.co o a progetto, soggetti impegnati in lavori socialmente utili e percettori di borsa di studio.
Chi non può beneficiare di una simile misura sono i lavoratori autonomi e anche i pensionati. A questi si aggiungono anche i lavoratori dipendenti incapienti. Tuttavia, l’incapienza non incide sul bonus in questione solo se è stata originata dalla fruizione di ammortizzatori sociali oppure da congedi parentali speciali.
Per quanto riguarda le cifre, possiamo dire che chi ha diritto ad una simile misure deve guadagnare più di 8.174 euro all’anno e meno di 15.000 euro, sempre all’anno. Addirittura, in certi casi spetterebbe anche a redditi che arrivino ai 28.000 euro all’anno solo se le detrazioni spettanti risultano essere superiori rispetto all’imposta lorda dovuta.
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