Creare un fondo pensione può essere la giusta idea per stare tranquilli con la pensione e riuscire anche ad ottenere un bonus di oltre 2mila euro.
La riforma Fornero è la legge degli ultimi che più di tutte ha definito con una impronta marcata il sistema pensionistico nazionale, ma prima ancora ci aveva pensato nel 1995 la cosiddetta legge Dini che ha segnato il passaggio dal calcolo retributivo a quello contributivo che adoperiamo ancora oggi.
Nel tempo sono state attivate una serie di leggi cuscinetto, ma di fatto chi comincia a versare oggi i contributi – e più in generale chi ha iniziato dopo l’entrata in vigore della legge- si ritroverà con un assegno pensionistico inferiore rispetto alle generazioni passate.
Per provare ad attutire il colpo, può essere utile cominciare a pensare fin da subito alla pensione in maniera un po’ differente. La miniera più efficace per farlo è pensare ai fondi di investimento pensionistici.
Fondi pensione come funzionano, vantaggi e come ottenere i bonus
I fondi pensione sono una forma di pensione integrativa, chi decide di fare questo tipo investimento lo sottoscrive per avere appunto una rendita aggiuntiva nel momento in cui finisce l’età lavorativa. Ma non si tratta solo di questo, sono diversi i vantaggi per chi decide di affidarsi ad un fondo pensione.
Il vantaggio principale è dato dal fisco più favorevole. Tutti i versamenti nel fondo pensione sono infatti deducibili per un totale massimo di 5.164,57 euro all’anno. Altro vantaggio è che essendo deducibili, con i fondi pensione si abbatte il reddito imponibile. La deducibilità infatti permette di abbassare le tasse che si pagano annualmente.
Diversa è poi anche la tassazione sui rendimenti dei fondi. Si parla infatti di tassazione agevolata al 12,5% rispetto al 26% previsto per le azioni. C’è inoltre una migliore tassazione anche rispetto al TFR. Nel momento in cui si riscuote il fondo pensione, ci sono appunto le tasse da pagare e, oltre a quella sui rendimenti, ci sono da pagare anche le tasse sulla parte di contributi su cui si è beneficiato. La tassazione in questo caso va in via decrescente da un massimo del 15% ad un minimo del 9%, cioè 15 anni di investimenti equivalgono al 15% di tasse, ogni anno in più viene poi scalato dello 0,9% fino ad arrivare al massimo al 9%. Rispetto al TFR lasciato in azienda, il vantaggio è notevole se si considera che la tassazione qui va dal 23% al 43%.
Infine, un ultimo vantaggio è dato dall’esenzione dal bollo. La legge prevede per tutti gli investimenti un’imposta di bollo annua dello 0,2% che però non si applica nei casi degli investimenti nei fondi pensione.
Bonus sui fondi pensione, esempio pratico
Per quanto riguarda i bonus legati ai fondi pensione per capire come fare dobbiamo tornare un attimo al tema della tassazione agevolata e del reddito imponibile.
Abbiamo detto che si pagano meno tasse annue, ma com’è possibile? Attraverso le percentuali Irpef che si applicano a scaglioni. Facendo un esempio pratico per un reddito annuo di 27mila euro si applica un’aliquota Irpef del 23% e quindi le imposte da pagare sono di 6.210 euro l’anno. Se al reddito annuale io detraggo i soldi di investimento nel fondo -considerando la cifra massima dei 5.164 euro possibili- ottengo un reddito annuo di 21.836 euro, applicando sempre l’aliquota al 23% ho un totale di imposte annue di 5mila euro. Il risparmio in questo caso è stato di 1.210 euro, ma si più cambia l’aliquota Irpef e i la somma versata nel fondo pensione più aumento o diminuiscono i bonus ottenibili.
La scelta di un vestimento in fondi pensione va comunque sempre ben ponderata, non ci sono infatti solo vantaggi. Come qualsiasi altro strumento finanziario di investimento -eccetto il fallimento- i fondi pensione presentano anche dei rischi come, per esempio, un minor rendimento.