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Tecnologia

Ora l’AI può estrapolare informazioni scritte da video di Youtube

Parliamo di Bard, il chatbot di Google, che ora può guardare i video per noi e trascrivere le informazioni contenute

L’estensione di YouTube di Bard è ora in grado di gestire ricerche complesse su contenuti video specifici, come ad esempio le quantità degli ingredienti nelle ricette e i riassunti delle istruzioni di un tutorial.

Che cosa significa? L’aggiornamento sta funzionando secondo gli utenti?

Un gruppo di amanti tech ha testato la nuova funzione tramite la preparazione di un cocktail, seguendo la guida di Bard, invece che di Youtube.

L’ultimo aggiornamento AI in casa Google

Bard, il chatbot AI di Google, è diventato sempre più utile dopo un’introduzione poco brillante.

Ora, come ha notato Android Authority, l’integrazione del bot con YouTube – sempre di proprietà del colosso di Mountain View – sta ricevendo un pratico aggiornamento che gli consente di analizzare i singoli video per far emergere informazioni specifiche, come i punti chiave o gli ingredienti delle ricette, senza mai premere il tasto play.

Si tratta di uno strumento potenzialmente molto utile, ma che potrebbe far preoccupare ancora di più i creatori di AI generativa.

Il test su Bard e l’Espresso Martini

Per testarlo, un gruppo di tech savvy americani, quelli della rivista The Verge, hanno messo alla prova Bard su un video di YouTube da loro visto e rivisto: La ricetta dell’America’s Test Kitchen per un Espresso Martini.

Per ricreare un cocktail, all’interno dell’arte e scienza al contempo della mixologia, capita spesso di dover riguardare la ricetta. Con Bard, invece, basta digitare qualche comando per avere l’elenco completo degli ingredienti e le istruzioni passo-passo.

Si possono fare i complimenti al chatbot di Google

Nel riassumere il video, dicono gli esperti, Bard ha azzeccato tutti i punti cruciali: gli ingredienti e le misure sono tutti accurati e le istruzioni sono corrette. Include persino la prima fase di raffreddamento di un bicchiere da martini – l’iconica Coppa Martini – riempiendolo di ghiaccio e acqua.

L’unica cosa non del tutto corretta è che si dice di agitare il drink per 30 secondi: il video originale non dimostra né consiglia di agitarlo così a lungo. Ma nel complesso? “Sì, lavoro ben fatto, Bard” dicono.

Ok Bard, ma questo giova a Youtube?

Ma c’è un problema. Proprio perché Bard offre la possibilità “gratuita” di skippare dei passaggi, senza guardare tutto il video e prendere appunti mentali, soprattutto laddove non è presente la ricetta per esteso, questo probabilmente non va troppo a genio all’editore del video.

Perché quest’ultimo, ha l’ovvio interesse a far sì che l’utente spettatore guardi il video più volte possibile, per il maggior tempo possibile.

L’attrito con Youtube è scampato, per ora

Con un tale attrito, probabilmente non c’è alcun pericolo attuale per la strategia di ATK su YouTube.

Ma non è difficile immaginare un futuro in cui questo strumento esisterà proprio all’interno di YouTube e, a quel punto, ci sarà da discutere su come il valore dello scraping (la ricerca dei dati) del contenuto di un video da parte di Bard possa andare a vantaggio dei creatori – al momento, l’unico beneficio evidente è per Google.

Immagine | @Pexels – Codiciateco.it

AI generativa: performante ma intimidatoria

Inoltre, questo tipo di attriti o “contese” non sono una novità se si parla di AI generativa e di strumenti sempre più performanti, ma sempre più intimidatori, e preoccupanti, in un certo senso.

Ciò che è chiaro, però, è che se vuole che i creatori di YouTube continuino a pubblicare contenuti per la sua piattaforma, Google dovrà prima o poi trovare una soluzione.

L’ultimo aggiornamento AI di Youtube

Tra l’altro, è delle ultime settimane la notizia che riporta l’ultimo aggiornamento della reginetta delle piattaforme video (forse emerita, se si pensa a TikTok), tramite il quale è stato inserito uno strumento ricerca nei commenti che sfrutta proprio un modello di intelligenza artificiale.

L’AI di Bard funziona bene se guidata bene

Ad ogni modo, al momento questa funzione esiste solo come esperienza opt-in Labs e richiede un po’ di lavoro per arrivare alla risposta che si sta cercando.

Ad esempio, quando è stata chiesta la “ricetta completa” del video, Bard non è stato in grado di generare nulla. Ma chiedendo “istruzioni passo passo” a una richiesta successiva, hanno ottenuto l’intera procedura.

Questo significa che – come tutte le AI, per definizione – lo strumento va educato ben bene da chi lo usa, se non guidato.

Matilde Brizzi

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