Aprile è il mese dei bonus e quest’ultimo ha veramente dell’incredibile, di che cosa si tratta? Riguarda una specifica categoria, scopri se ne fai parte.
Il Governo, allo scopo di aiutare le famiglie italiane si prodiga per trovare sempre la giusta soluzione e fare in modo che si viva uno stile di vita quantomeno più elevato. Ecco perché sono tante le agevolazioni riconosciute e sono molto diversificate; infatti vi sono quelle destinate alle persone che magari non lavorano, un sussidio per i beni essenziali.
Ma accanto a questi aiuti vi sono il bonus mamma, l’assegno unico per le famiglie con figli e poi ultimamente si parla molto del bonus gita scolastica. Aprile si apre con il botto perché c’è un altro bonus messo a punto e che ne è beneficiaria una determinata categoria di persone. Non resta che scoprire nello specifico in che cosa questo bonus consisti.
Bonus aprile, di cosa si tratta
C’è molta attesa per questo bonus che, nello specifico, investe una particolare e delicata categoria di persone ovvero quelle che hanno bisogno di assistenza. Il bonus badanti è stato inserito con il DL lavoro approvato il 26 febbraio. I soldi stanziati sono 137 milioni per questo sussidio che dovrà ricoprire il periodo quadernale che va dal 2024 al 2028 il tutto all’interno del programma nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027.
Un modo per pagare il lavoro domestico, si potrà richiedere tale bonus dal primo aprile del 2024 – quindi a breve partirà la raccolta delle prime domande – fino al 31 dicembre 2025. Consiste nell’esonero totale fino a €3.000 annui per assumere badanti che vengono chiamati per assistere gli anziani con almeno 80 anni di età e non autosufficienti, titolari di un’indennità di accompagnamento.
Per poter accedervi si richiede un altro requisito di tipo economico, ovvero tale bonus è riconosciuto solo ai nuclei familiari che presentano un ISEE – chiaramente in corso di validità – con un importo pari o inferiore ai €6000.
Esclusione del bonus
Il bonus è biennale e spetta sia nel caso di imminente assunzione ma anche quando c’è la trasformazione del contratto a tempo indeterminato. Adesso non resta che vedere quei casi in cui il bonus non può essere richiesto. Ci si riferisce alle ipotesi in cui il rapporto di lavoro tra il badante e la famiglia risulti cessato da meno di 6 mesi. Parimenti esclusa nel caso in cui l’assunzione riguardi parenti o affini.