Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Dl. che segna un cambio nel rapporto con il Fisco. Dalle 120 rate per saldare i debiti fino al discarico delle cartelle, queste le novità.
Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha approvato e dato il via libera al decreto legislativo che permetterà di saldare i propri debiti con Fisco entro i 10 anni e farà scattare dopo i 5 il discarico automatico delle cartelle esattoriali a partire dal 2025.
L’obiettivo dichiarato di queste novità in tema di riscossione è di rendere il sistema più veloce ed efficiente, un punto quest’ultimo particolarmente importante se si considera che, ad oggi, lo Stato vanta nei confronti dei cittadini un credito di circa 1.200 miliardi di euro e di questi solo 100 riusciranno ad essere recuperati.
Sono in tutto 10 i decreti approvati riguardanti il Fisco. Esulta la maggioranza, con il vice ministro dell’economia Leo che ha sottolineato come in questo modo “avremo un quadro completo della materia. Ulteriori interventi richiederanno ulteriori risorse“.
Come funziona il nuovo decreto che disciplina il saldo delle cartelle esattoriali
Nel nuovo testo si estende l’opzione delle 120 rate in 10 anni anche per chi ha 120 mila euro di debiti -rispetto alle 72 fino ad ora previste- mentre coloro che hanno debiti di entità superiore dovranno, come prevede già la legge, dimostrare l’obiettiva difficoltà economico-finanziaria per il saldo. Solo in questo caso per i debitori sarà possibile ottenere lo stesso numero di rate.
Per chi, invece, ha debiti al di sotto dei 120 mila euro si potrà riuscire ad ottenere una dilazione che passi dalle 72 previste fino a questo momento ad 84 rate. Questa opzione sarà applicata fino al 2026, mentre nel biennio successivo si potrà arrivare a 96 rate ed, infine, dal 2029 la dilazione raggiungerà le 108 rate.
A partire dal prossimo anno poi, le cartelle dovranno essere notificate al creditore entro 9 mesi dall’affidamento del carico e si potranno raggruppare i crediti per codice fiscale così da ottenere un’unica cartella riguardante tasse e multe.
Nei fatti, il Governo concede ancora più tempo ai cittadini per saldare i propri debiti, con il discarico delle cartelle esattoriali che arriva solo 5 anni. Si prova così a snellire la montagna di debiti fiscali accumulati. Attenzione però, perché fino alla prescrizione l’ente creditore potrà comunque gestire in proprio la riscossione anche con azione coattiva oltre che poterle affidare nuovamente all’Agenzia delle Entrate e Riscossione per altri 2 anni. L’operazione ha un costo non indifferente se consideriamo che con queste facilitazioni di pagamento lo Stato potrebbe arrivare a perdere anche 2,5 miliardi di euro tra more, mancati incassi e interessi.
Gli obiettivi della riforma
L’obiettivo primario è quello di snellire il magazzino delle mancate riscossioni che ammonta a 1206,6 miliardi di euro, ma soprattutto di “evitare che in futuro se ne crei un altro” fanno sapere dalla maggioranza. Sarà, infine, istituita una commissione che analizzerà la situazione e avrà il compito di proporre al Mef le soluzioni possibili.