Le ultime novità offrono una boccata d’aria ai consumatori, soprattutto in un periodo in cui le spese per le bollette sono preoccupanti.
Con l’avvicinarsi del 2025, molti consumatori si trovano a fare i conti con una realtà economica sempre più complessa. L’inverno, con l’arrivo delle temperature rigide, porta inevitabilmente a un aumento delle spese per riscaldamento, luce e gas. Le bollette diventano una voce di costo sempre più pesante per le famiglie italiane, già alle prese con il mutuo, le spese scolastiche e le tasse di fine anno. In questo contesto, è fondamentale essere informati sui propri diritti riguardo alle bollette arretrate.
Le famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi, si trovano spesso a dover affrontare decisioni difficili: rinunciare a spese extra, rateizzare i pagamenti o, nei casi più complessi, rinviare alcune bollette accumulando costi aggiuntivi a causa degli interessi per il ritardo. Questa situazione si aggrava durante i mesi invernali, quando le bollette possono rappresentare fino al 60% delle spese energetiche annuali di una famiglia media. La necessità di mantenere una temperatura confortevole nelle abitazioni, insieme all’aumento dei costi di energia elettrica legato alle giornate più corte, porta molte persone a cercare soluzioni temporanee che però possono avere ripercussioni nel lungo termine.
Rateizzo delle bollette: cosa sapere
Una delle soluzioni più comuni adottate dai consumatori è il rateizzo delle bollette. Tuttavia, è importante conoscere le condizioni necessarie per poter beneficiare di questa opzione. In genere, molte compagnie richiedono che l’importo della bolletta superi una certa soglia per poter richiedere il pagamento rateale. Inoltre, la regolarità dei pagamenti precedenti gioca un ruolo cruciale: chi ha arretrati o morosità gravi potrebbe non essere idoneo al rateizzo. Le bollette possono essere suddivise in un numero variabile di rate, generalmente da 2 a 12 mesi, con gli importi calcolati dividendo il totale dovuto per il numero di rate concordate.
Un aspetto fondamentale di cui i consumatori devono essere a conoscenza riguarda le bollette arretrate che possono non essere pagate per legge. Secondo una norma introdotta dalla Legge di Bilancio 2018 (Legge n. 205/17), le bollette di luce, gas e acqua relative a periodi più vecchi di 24 mesi non possono essere richieste. Questo significa che se un consumatore riceve una bolletta nel 2025 relativa a consumi avvenuti nel 2023 o prima, ha il diritto di contestare l’importo e di non pagarlo. Questa misura è stata adottata per proteggere i consumatori da richieste di pagamento inadeguate e per garantire che le aziende fatturino in modo tempestivo e preciso.
In questo contesto, è importante che il fornitore di energia informi i consumatori riguardo a questa possibilità. La legge prevede che debba essere allegata una comunicazione specifica alla bolletta, informando il consumatore almeno 10 giorni prima della scadenza del pagamento. Inoltre, il fornitore ha l’obbligo di facilitare la procedura di contestazione, fornendo tutte le indicazioni necessarie per avviare un reclamo. Questo strumento è stato introdotto per evitare che i consumatori si trovassero in difficoltà a causa di ritardi o inefficienze nella fatturazione.
Se un consumatore riceve una bolletta arretrata nel 2025, può avviare una contestazione formale. È fondamentale conservare una copia della bolletta e qualsiasi documentazione utile a dimostrare la data dei consumi fatturati. La contestazione può essere effettuata tramite vari canali, come posta raccomandata, PEC o attraverso i servizi online messi a disposizione dall’azienda. Non solo è possibile chiedere l’annullamento dell’importo, ma è anche l’occasione per segnalare eventuali altre irregolarità riscontrate.