Economia

Non riesci a pagare l’affitto, quando si rischia lo sfratto

Qualora vivessi in una casa in affitto ma non riuscissi a pagarla, puoi andare incontro allo sfratto: vediamo quando la legge agisce nel modo più drastico. 

Quando avviene lo sfratto se non paghi l’affitto? (Codiciateco.it)

Non pagare il canone di locazione può portare a soluzioni drastiche da parte della legge. Dopo un numero prestabilito di mensilità non versate, arriva l’obbligo di sfratto, ossia l’avviso di lasciare l’appartamento entro un certo limite di tempo. Prima di trovarsi in questa scomoda situazione, è bene conoscere i diritti del locatore e del locatario nonché le conseguenze alle quali va incontro un inquilino moroso.

Si chiama sfratto per morosità la richiesta da parte del proprietario dell’immobile di ottenere indietro l’appartamento a causa di mancato pagamento del canone di locazione da parte dell’inquilino. Ovviamente, deve essere presente un regolare contratto di locazione in corso di validità che riporti anche l’importo del canone.

Affitto non pagato, dopo quanto tempo arriva la richiesta di sfratto

Dopo quanto tempo arriva lo sfratto? (Codiciateco.it)

Per gli immobili adibiti a residenza, la legge numero 392/1978 considera un conduttore inadempiente se il pagamento del canone non avviene entro 20 giorni dalla scadenza. In quanto agli immobili commerciali si applica il principio di inadempimento di non scarsa importanza, definito dall’art. 1455 del cod.civ. In questo caso, sarà il giudice a valutare l’entità dell’inadempimento.

Quando viene convalidato lo sfratto da parte del giudice, quest’ultimo emette un’ingiunzione di pagamento destinata al locatario. Con questo provvedimento, il proprietario dell’immobile reclama i canoni di locazione arretrati. Tuttavia, qualora il pagamento non dovesse avvenire, il giudice procede ad autorizzare il pignoramento dei beni, mobili o immobili. Se l’affittuario non ne possiede, lo step successivo sarà quello di pignorare parte dello stipendio, della pensione o i fondi presenti sui conti correnti. Nel caso in cui il soggetto debitore risultasse nullatenente, l’anagrafe tributaria procede con un controllo a ritroso di cinque anni che interessa tutti i movimenti del locatario. Eventuali vendite o spostamenti di beni verranno revocati, in modo da farli tornare pignorabili. In questa situazione, il debitore viene inoltre accusato di frode per essere scappato dai suoi obblighi di pagamento.

Emanuela Toparelli

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