L’INPS con la sua comunicazione informa i percettori di Naspi che dovranno comunicare dei dati pena perdita dell’indennità.
Si conclude un altro anno e anche i percettori di Naspi in corso di validità dovranno affrettarsi a fornire le informazioni necessarie del reddito presunto. L’indennità di disoccupazione è un contributo mensile che lo Stato versa al lavoratore che ha perso involontariamente l’occupazione o ha deciso di abbandonarla per giusta causa. Si tratta a tutti gli effetti di una misura necessaria per tutelare il cittadino fino a che questo non trovi una nuova occupazione. Sebbene sembra non essere compatibile con il lavoro, la Naspi può essere percepita anche da coloro che svolgono un lavoro, seppur in misura differente.
La Naspi, per esempio, è cumulabile con lavoro a tempo determinato e attività in proprio. Nel caso in cui un percettore di Naspi trovi un lavoro a tempo determinato di durata inferiore, pari o superiore a 6 mesi, potrà continuare a percepire l’assegno ridotto. Se il reddito annuo della nuova attività è inferiore a 8.000 euro e viene comunicato all’Inps, la Naspi continua a essere corrisposta, seppur in misura ridotta. A tal proposito, è bene specificare che a fine dicembre, come ogni anno, sarà necessario comunicare all’INPS il reddito presunto dell’anno a venire.
Comunicare il reddito presunto è un dovere del cittadino che percepisce la Naspi a fronte di un eventuale sospensione dell’erogazione. Se dunque, il lavoratore determinato o autonomo percepisce un reddito dall’attività non superiore ad 8.000 euro potrà continuare a percepire la Naspi solamente se comunica il reddito presunto. A tal proposito, anche per questo 2024, Il messaggio 5 dicembre 2023, n. 4361 dell’INPS ricorda ai percettori di NASpI che, per continuare a percepire l’indennità, sono tenuti a comunicare il reddito presunto del 2024 entro il 31 gennaio 2023.
È bene precisare che tale comunicazione è obbligatoria per il percettore di Naspi che nel 2023 hanno dichiarato un reddito presunto diverso da zero. Coloro che nell’anno precedente non hanno dichiarato alcun reddito presunto, non sono tenuti a dichiarare alcun reddito, a patto che non si è iniziata una nuova attività, sia come dipendente che in P.Iva. In assenza di comunicazione del reddito da coloro che percepiscono somme di denaro provenienti dal lavoro, la Naspi verrà sospesa.
In conclusione, chi nel 2023 ha comunicato un reddito presunto pari a zero continuerà a percepire l’indennità di disoccupazione senza alcuna dichiarazione obbligatoria. Chi, invece, ha dichiarato una fonte di reddito o ne prevede una nel 2024 è tenuto a dichiarare il reddito presunto per il nuovo anno.
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