Se percepisci la NaSpi, occhio a non commettere uno di questi 3 errori: rischi di pagare un prezzo molto alto.
Quando si percepisce la NaSpi, ossia l’indennità di disoccupazione, è bene prestare attenzione a non commettere dei passi falsi che comporterebbero la sua sospensione o decadenza. Evitare gli errori è importante per mantenere il beneficio economico il più a lungo possibile. Purtroppo, la normativa riguardante la NaSpi risulta essere confusionaria a molti percettori, quindi cerchiamo di fare chiarezza su quali siano le condizioni alle quali i beneficiari devono attenersi.
Prendiamo in esame l’esempio seguente: al termine del contratto di lavoro, si ha prestato la domanda per ottenere il sussidio relativo allo stato di disoccupazione e quest’ultimo viene accettato per un periodo di tempo di 12 mesi. Cosa deve fare chi percepirà il denaro?
NaSpi, cosa non devi fare se prendi la disoccupazione
Se dopo 4 mesi di percezione dell’indennità di disoccupazione si riceve una nuova offerta di lavoro, è bene non ignorare l’importanza del compilare il modello Naspi-Com. Tramite questa procedura si comunicano all’INPS le date di inizio e fine del nuovo contratto di lavoro. Questo comporterà il non dover presentare una nuova domanda di NaSpi se non verrà rinnovato dopo la sua scadenza: il modello è già utile all’INPS per capire quando è il caso di riattivare nuovamente l’indennità. Quindi, davanti al nuovo termine di rapporto di lavoro, l’INPS ripristinerà automaticamente la NaSpi, della quale mancano ancora 8 mesi di percezione.
Qualora dovesse compiersi l’errore di cancellare la domanda precedente e richiederla nuovamente, allora l’INPS calcolerà un nuovo importo sulla base dell’ultima attività lavorativa prestata. Se il periodo di lavoro è più breve, la NaSpi che si percepirà non conterà gli 8 mesi rimanenti da quella precedente, ma sarà più corta.
Errori comuni da non compiere se percepisci la NaSpi
E’ importante anche non firmare un contratto di tirocinio retribuito tramite Garanzia Giovani se non si vuole perdere il sussidio. La NaSpi decadrebbe e non sarebbe più possibile recuperarla né presentare una nuova domanda. Al contrario, ogni altro contratto di stage o tirocinio è compatibile con la NaSpi: questo comporta il non dover fare alcuna comunicazione. Il rimborso del tirocinio e la NaSpi possono essere percepiti contemporaneamente.
Ancora, se si scegliesse di iniziare un nuovo lavoro o aprire Partita Iva per avviare un’attività da autonomo, è importante non farlo negli 8 giorni successivi alla fine del rapporto di lavoro. Questi 8 giorni costituiscono il “periodo di carenza” e non viene retribuito con la NaSpi. Chi trova un’occupazione alternativa durante questo periodo perde ogni diritto alla disoccupazione, anche se questo secondo lavoro avesse la durata di pochi giorni. L’INPS respingerebbe un’altra domanda per la NaSpi.
Infine, bisogna prestare attenzione alle scadenze. Per accedere al sussidio c’è un tempo da rispettare: non si deve inviare la domanda per riceverlo oltre i 30 giorni dalla fine del rapporto di lavoro.