NASPI aprile, molti non l’hanno ancora ricevuta e non si tratta di un ritardo: a causa di un errore personale è infatti bloccata, congelata. Ecco di cosa si tratta e da cosa dipende
Tutte le misure emesse dall’INPS sono fondamentali per il sostegno o spesso proprio la sopravvivenza di un beneficiario e la sua famiglia, ma tra queste la NASPI è forse tra le più importanti in assoluto considerando che si tratta di un vero e proprio paracadute per chi perde non volendo il proprio posto di lavoro. E va da sé che in una circostanza del genere il fallimento rischia di essere dietro l’angolo purtroppo, con l’ex lavoratore che si ritroverebbe sul lastrico rischiando di trascinare l’intera famiglia soprattutto se la sua era l’unica fonte di guadagno.
La nuova assicurazione sociale per l’impiego garantisce nel frattempo un ponte di due anni massimo, periodo nel quale si riceverà quasi lo stesso stipendio – il 75% per l’esattezza – con la percentuale che andrà a decrescere man mano nel corso dei mesi fino a raggiungere un minimo storico nelle fasi finali a ridosso della sua scadenza. Una condizione che getta le basi per un minimo di serenità per riorganizzarsi, reinventarsi nel caso, e trovare una nuova occupazione senza la fretta impellente di non poter fare nemmeno la spesa.
Tuttavia, allo stato attuale, specificamente per il mese di aprile 2024, si sta verificando una spiacevole situazione per quanto concerne gli attuali beneficiari NASPI. Almeno una gran parte di essi. Molti, infatti, hanno l’assegno di disoccupazione bloccato e non per ritardi delle sedi come solitamente accade per per un errore del soggetto che ha portato al congelamento del pagamento finché non sarà chiarita la propria posizione. Come riportano i colleghi di TuttoLavoro24, ciò può dipendere da quando non è stato comunicato all’INPS il reddito presunto come è da obbligo all’inizio di ogni anno. E non adempiere a questo dovere può bloccare la propria posizione ricevendo la brutta notizia.
Non aver convalidato le dimissioni telematiche pure può essere un passaggio burocratico che può creare il cortocircuito, così come il mancato rinnovo permesso di soggiorno lì dove si tratti di lavoratori stranieri. Fondamentale, come ormai noto per l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro, è anche la presenza ai centri per l’impiego: si rischierebbe di perdere il sostegno NASPI anche in caso di convocazione e non presentandosi.
Tutti scenari che si sono verificati per coloro che, allo stato attuale, hanno scoperto di avere la NASPI bloccata o lo scopriranno molto presto e saranno costretti a fare una corsa al CAF più vicino per regolarizzare il tutto. Considerando quanto detto in apertura, ovvero l’impellenza di avere una fonda di reddito per le spese almeno più necessarie, va da sé che questa situazione spiacevole sta comportando non pochi disagi da chi si è visto coinvolto.
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