Un nuovo anno è iniziato e a noi non resta che scoprire quali saranno i parametri previsti per la Naspi: scopriamo l’importo e la durata
Quando parliamo della Naspi, come tutti noi ben sappiamo, facciamo riferimento a un aiuto economico: una forma di sussidio pensata per tutti coloro che si sono improvvisamente ritrovati senza lavoro perché magari licenziati o per un mancato rinnovo del proprio contratto, e che dunque rientra in uno stato di disoccupazione involontari.
Con l’inizio del nuovo anno è dunque importante capire quelli che sono i parametri e soprattutto i limiti delineati per quanto riguarda la percezione della Naspi inerente al 2024: cerchiamo, dunque, di scoprire quali saranno gli importi a cui potremo andare incontro e anche la durata dei suoi versamenti.
Come prima cosa, ricordiamo che c’è una condizione che potrebbe portare i beneficiari della Naspi a perdere il proprio diritto. Vale a dire il momento in cui, il soggetto interessato, perdere il proprio stato di disoccupazione perché magari inizia un’attività di lavoro subordinato superiore ai sei mesi, non comunica la propria domanda in tempo o ancora inizia un’attività lavorativa di tipo autonomo. Ma anche se, ad esempio, ottiene i requisiti per il pensionamento. A prescindere da questi fattori, però, è altrettanto importante conoscere la durata prevista per questo trattamento.
Tutti noi, infatti, ben sappiamo che la Naspi ha una cadenza mensile e che dunque i suoi pagamenti arrivano ogni mese: ma per quanto tempo si può godere di questo aiuto economico? Ebbene, il numero di settimane previsto è pari alla metà di quelle contributive sommate e dunque accumulate nel corso degli ultimi quattro anni. Ma attenzione, bisogna anche sapere infatti che l’importo in questione andrà incontro a una riduzione del 3% mese per mese. Ma a quanto corrisponde, invece, l’importo di cui si può beneficiare? Scopriamolo insieme.
Innanzitutto, bisogna sapere e ricordare che l’importo relativo e di cui si può beneficiare per quanto riguarda la Naspi nel corso del 2024 viene calcolato proprio in base alla retribuzione imponibile. Per tanto, si fa riferimento ai quattro anni precedenti al momento della richiesta. A questo punto, il valore ottenuto viene diviso per il numero di settimane contributivo e infine moltiplicato per 4,33.
Attenzione però, c’è un’altra cosa molto importante di cui bisogna tenere conto per quanto riguarda la Naspi. Se il risultato ottenuto, infatti, è inferiore a una soglia che viene stabilita ogni anno, allora si otterrà il 73 per cento della retribuzione, se invece è superiore a questa percentuale si somma il 25 per cento di differenza tra la retribuzione mensile e l’importo in questione. Per quanto riguarda il 2024, però, non è ancora stato stabilito l’importo limite.
Simona Contaldi
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