Hai un mutuo a tasso variabile e sei stufo di pagare così tanto e cerchi stabilità? Intesa San Paolo sta offrendo una soluzione rassicurante a tal proposito
Comprare casa è il sogno di una vita. Simbolo dell’auto-realizzazione, dell’indipendenza, ma anche della stabilità e di una futura serenità quando – parecchi anni più tardi – il mutuo sarà concluso e non ci saranno spese mensili da sostenere per avere un tetto sulla testa. Un qualcosa di meraviglioso ma che sta diventando sempre più un lusso, dato il costo della vita che schizza ormai alle stelle e la difficoltà comune nell’arrivare a fine mese. Per non parlare poi delle difficoltà ad accedere alla possibilità preliminare di avere un mutuo con requisiti sempre più selettivi.
Una volta ottenuto, bisogna poi far fronte alle insidie che ne vengono. Specialmente per chi aderisce a un tasso variabile, ovvero che oscilla in base al mercato e può tanto aumentare quanto calare rispetto alla cifra di partenza. Lo adotta chi preferisce osare e provare a trarre un vantaggio eventuale, al contrario di chi invece vuole sapere esattamente quanto pagare ogni mese senza sorprese e optando per il tasso fisso.
Mutuo a tasso variabile, cosa offre Intesa San Paolo
Chi ha un tasso variabile, però, arriva da mesi non facili in questi ultimi due anni. Prima il Covid e poi la guerra hanno innescato meccanismi che hanno portato a un rialzo dell’inflazione e di conseguenza anche dei costi del mercato immobiliare. Così queste persone si sono ritrovate con una spesa maggiore e non di poco negli ultimi mesi, probabilmente pentendosi di aver fatto tale scelta anche se non potendo lontanamente immaginare un doppio scenario imprevedibile come una pandemia e poi un conflitto armato.
Tuttavia Intesa San Paolo, nel pieno del trasferimento dei nuovi clienti a Isybank, offre un aiuto a chi vorrebbe fare un passo indietro. “Con Intesa Sanpaolo hai diverse possibilità per rinegoziare il tuo mutuo a tasso variabile e gestire le rate con più tranquillità”, si legge sul portale dell’istituto nazionale. E’ possibile rinegoziare la durata ma anche il tasso volendo, così come richiedere la sospensione delle rate se si hanno i requisiti per accedere al fondo di solidarietà o se lo prevede il contratto inizialmente firmato.
E’ possibile, volendo, allungare fino a 40 anni la rata così da renderla meno soffocante nei 30 giorni e cambiare dal tasso variabile al fisso. E’ soprattutto quest’ultima possibilità a far gola più che aumentare ancora la durata: ammortizzerebbe e di parecchio il costo, certo, ma prolungherebbe appunto l’impegno. Passare dal variabile al fisso invece, per chi è rimasto scottato, offrirebbe quella soluzione ideale.