I mutui troppo cari cambiano il modo con cui si comprano le case. I risultati di un rapporto dell’Agenzia delle Entrate e dell’ABI.
La casa di proprietà rappresenta ancora uno dei principali obiettivi per le famiglie italiane, non solo in termini abitativi, ma come forma di investimento sicuro per il futuro. Tuttavia le condizioni del mercato immobiliare sono particolari e hanno subito le conseguenze di un duplice serie di fattori.
Da un lato, l’andamento stazionario del prezzo di vendita delle abitazioni, con l’eccezione notevole di Milano dove si registra invece un incremento, dall’altro la crescita del costo dei mutui, pur in frenata negli ultimi mesi. Gli effetti sul mercato immobiliare sono stati importanti con dei cambiamenti nel modo in cui gli italiani comprano e affittano le loro case.
Mutui cari l’effetto sul mercato immobiliare
I dati che fornisce un vasto rapporto dell’Agenzia delle Entrate e l’ABI (Associazione bancaria italiana) sul mercato immobiliare residenziale sono interessanti. Il primo dato che registra è la diminuzione del numero delle transazioni nel corso del 2023, rispetto all’anno precedente, con un calo di quasi il 10 per cento. Le case che si comprano, poi, risultano essere più piccole, con una grandezza media di circa 106 metri quadrati.
Altro elemento importante riportato dalla ricerca riguarda i prezzi delle vendite che in media sono rimasti stabili, con un valore medio delle compravendite di circa 156mila euro. A questo corrisponde una diminuzione del fatturato complessivo, stimato in più di 111 miliardi di euro, in percentuale il 10 per cento in meno rispetto al 2022. Spicca la situazione particolare di Milano.
In controtendenza, nel capoluogo lombardo il fatturato è in crescita, con numeri nettamente superiori a quelli di Roma. A Milano il giro d’affari è di quasi 10 miliardi di euro, con un prezzo medio delle abitazioni vendute di circa 380mila euro. A Roma il fatturato totale risulta essere di 8,7 miliardi di euro, con un prezzo medio delle abitazioni di circa 250mila euro.
Il rapporto segnala anche un altro dato da sottolineare: la diminuzione delle richieste di finanziamenti per l’acquisto delle case. A livello nazionale i mutui erogati per l’acquisto dell’abitazione sono stati quasi 290mila. Questo significa che gli acquirenti hanno comprato solo 4 case su 10 con un finanziamento. Il ricorso ai contanti è stato molto maggiore che in passato. Ciò significa un interesse per l’acquisto di una casa, ma contrastato dalle difficoltà di accesso ai mutui.
Si segnala comunque un’inversione di rotta nei primi mesi del 2024 con una ripresa delle richieste di mutuo, in concomitanza della frenata dei tassi di interesse. L’importo medio dei mutui nello scorso anno è stato di circa 130mila euro, con una rata mensile di circa 700 euro e un tasso del 4,29 per cento. Non resta che attendere i prossimi dati sui mutui per verificare gli effetti sul mercato immobiliare.
Per quanto riguarda gli affitti, la ricerca evidenzia il calo degli affitti a lungo termine. Le locazioni 4+4 hanno subito una diminuzione del 4,4 per cento, mentre quelle a canone concordato dell’1,4 per cento. A Milano i contratti a lungo termine sono stati quasi 32mila con un canone medio di 194 euro all’anno per metro quadrato. A Roma, invece, i nuovi affitti 4+4 sono stati circa 11mila con un canone di 142 euro annui al metro quadrato.