Multa autovelox, è caos ora che emerge il concetto di dispositivi non omologati: chi ha già pagato una vecchia sanzione ha diritto a un rimborso nel caso? Scopriamolo
E’ scoppiata la grana autovelox in Italia. Un vero e proprio caso che sta agitando la nazione fino ai vertici del governo. Perché la sentenza della Cassazione, la quale ha annullato una multa poiché il dispositivo era approvato ma non omologato, apre clamorosi scenari e rischia di paralizzare l’intero contesto nazionale con una valanga di contestazioni che potrebbero essere presentate dopo che è emersa questa situazione inaspettata. Perché sembrerebbe che quasi tutti i mezzi utilizzati per la sicurezza stradale siano in questo stato e dunque, formalmente, non in condizione giuridica di poter emettere sanzioni pecuniarie.
Ogni autovelox deve passare infatti per tre provvedimenti ministeriali affinché possa regolarmente operare senza alcun vuoto normativo. Il problema – rivelano gli avvocati interpellati in queste ore – è che le strumentazioni ne hanno appena uno su tre: siamo dunque in altissimo mare. E il terzo riguarda proprio la certificazione metrologica legale necessaria affinché un autovelox sia omologato. Con questo termine si intende che il MISE approva definitivamente la conformità della tecnologia, la quale, considerando la posta in palio e che non può presentare sbavature, deve necessariamente passare per questo step. Significa infatti che l’autovelox in questione garantisce dati certi e assoluti.
Multa autovelox, spetta rimborso per quelle già pagate?
Va da sé che se questo principio viene meno, pur trattandosi di una formalità per certi aspetti, ma nemmeno troppo per altri, diventa determinate in sede giuridica: si sta praticamente valutando con uno strumento non definitivamente approvato, per il quale però si rischiano conseguenze pesanti come una pena pecuniaria e la perdita di punti sulla patente. Se storicamente non vi è mai stato un rapporto idilliaco tra italiani e autovelox, con gli abbattimenti recenti in Italia che lo dimostra, questo aggiornamento di certo non aiuto.
Ecco perché si attende un provvedimento ministeriale il prima possibile per regolarizzare il tutto ed evitare un caos che rischia di non frenarsi. Premesso che è sulla multa che si capisce se l’autovelox è omologato – su questa deve essere presente il decreto ministeriale altrimenti è attaccabile -, molti si chiedono se possono presentare reclami per multe magari già pagate negli ultimi mesi e, chissà, forse da un autovelox che non era totalmente regolare. Da questo punto di vista però ci sono cattive notizie: se la multa è stata già pagata decade il diritto al ricorso.
Quindi chi ha saldato non può far nulla, pur scoprendo che magari lo strumento era uno dei vari sparsi sul territorio italiano e non del tutto inquadrato tecnicamente e giuridicamente. La possibilità di rivalsa resta a chi, prossimamente, dovesse incassare una multa o per chi ha già ricevuto la notifica ma non ha ancora pagato. E quasi sicuramente, dopo questo aggiornamento, se la scamperà.