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Monete da 5, 10 e 20 centesimi: stanno pensando di toglierle?

Man mano che il tempo trascorre, le monete da 5,10 e 20 centesimi sembrano essere sempre meno: ma qual è la spiegazione a questo fenomeno?

Che fine stanno facendo le monete da 5, 10 e 20 centesimi? (Codiciateco.it)

Più in generale, sempre meno persone circolano con il soldo contante in tasca. Più nello specifico, sempre meno persone circolano con le monete da 5, 10 e 20 centesimi. Sarà forse in programma la loro eliminazione definitiva? In fin dei conti, c’è sempre meno bisogno dei pezzi più piccoli: persino molti negozi hanno smesso di darle come resto ai clienti (e occhio se ti rifilano questa versione, è una truffa!).

Gli istituti di credito lamentano la carenza dei tagli di minor valore. Le persone iniziano a chiedersi se anche i 5, 10 e 20 centesimi faranno la stessa fine dei pezzi da 1 e 2 centesimi. Ci sono diversi fattori che possono spiegare il misterioso fenomeno della sparizione di queste monete: prendiamoli in esame.

Addio ai tagli più piccoli: spariscono i 5, 10 e 20 centesimi

Monete da 5, 10 e 20: le stanno togliendo? (Codiciateco.it)

La prima causa di questa tendenza risiede senza dubbio nel cambio delle abitudini di pagamento dei consumatori. Gli ultimi anni hanno visto un incremento dell’uso del pagamento elettronico, con carte di credito e di debito, sia tramite smartphone che tramite svariati metodi di trasferimento digitale del denaro. Questa nuova abitudine comportamentale ha, di conseguenza, abbassato il bisogno della moneta contante.

Altra ragione che contribuisce alla sparizione dei tagli più piccoli, è la pessima tendenza delle persone ad accumulare le monete in casa o nei portamonete e così facendo le sottraggono alla circolazione. E’ un fenomeno conosciuto come hoarding e porta alla loro riduzione.

Ancora, la produzione di monete di piccolo taglio più essere più costosa del loro effettivo valore nominale. Proprio per questo, diversi Paesi stanno optando per la loro riduzione o totale eliminazione, al fine di risparmiare sui costi di conio. E’ la stessa ragione per cui sono state tolte le monete da 1 e 2 centesimi.

Ad avere la sua parte di colpa, infine, è di certo anche l’inflazione. Ha ridotto di gran lunga il potere d’acquisto delle monete minori: la maggior parte delle transazioni non richiedono più l’uso dei 5, 10 e 20 centesimi. Questo porta le persone ad utilizzare e preferire le banconote dal valore più alto. La combinazione di tutti questi fattori è la causa della riduzione delle monetine e potrebbe contribuire alla sempre minor disponibilità delle banconote fisiche in futuro, portando i Paesi a ponderare circa la loro totale eliminazione.

Emanuela Toparelli

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