Prelievo bancomat, occhio ogni volta che vai a prendere i contanti: se commetti ancora questo errore anche tu, sarebbe il caso di smetterla quanto prima
Per quanto il mondo ci stia man mano abituato a pagamenti digitali comodissimi di ogni tipo, alla fine, vuoi o non vuoi, che sia per un motivo o per un altro, c’è sempre bisogno di attingere contanti presso il bancomat. Per quanto poco si vorrebbe perché prelevare porta sempre un filino d’ansia per eventuali malintenzionati che si potrebbero agitare attorno a noi, o per il rischio di smarrire soldi preziosissimi senza volerlo, alla fine il prelievo presso l’ATM diventa necessario anche per i più tecnologici che non hanno questa voglia di avere contanti in tasca.
Chi invece è ancora abituato e ancorato al vecchio stile di vita, e magari parliamo di persone la cui fascia età è meno giovane, avere soldi in tasca darà sempre un senso di sicurezza e consapevolezza che non potrà offrire invece il visualizzare anche un saldo in maniera digitale. E poco importa se quella è la cifra reale e ponderata di quanto c’è sul conto: non avendo nulla in mano, per molti, è come se non ci fosse niente. Molte persone preferiscono avere contanti in casa, soldi veri e non virtuali, per qualsiasi evenienza di ogni tipo. Solo in quel momento si sentiranno davvero a proprio agio e con la sicurezza di chi ha le spalle forti per spese o imprevisti.
Il problema di questo tipo di persone, spesso anziane, è che ogni qual volta che vanno a prelevare soldi allo sportello si espongono. Prestano il fianco. E non per l’atto in sé di attingere contanti, quanto per l’abitudine – ancora diffusissima nonostante i vari avvertimenti – di portare con sé il codice PIN proprio accanto alla carta in questione. Potrà sembrare banale ma è l’errore più grande di qualsiasi altra minaccia hacker: così si consegnerebbero le chiavi non solo del proprio conto, ma di tutta la propria vita poiché lì ci sono risparmi magari accantonati dopo un’esistenza intera. C’è addirittura chi trascrive il PIN sulla stessa carta plastificata: in questo caso, ancor di più, perderla sarebbe quasi una sentenza di morte.
Chiunque la troverebbe, se non di spirito nobile, la potrebbe utilizzare per attingere contanti o facendo acquisti di volta in volta sotto i 50 euro per i quali non sarebbe nemmeno necessario digitare il codice segreto. Per quanto possa sembrare scomodo ricordare il PIN, va fatto necessariamente per evitare terribili imprevisti. Molti lo ricordano ma il problema è solo uno: l’ansia che subentra ogni volta che che ci si trova davanti alla macchina. Un po’ la paura di essere circondati da malintenzionati, un po’ la distrazione che ne viene nel guardarsi alle spalle e la pressione magari di una fila nel frattempo creatasi in attesa che si faccia l’operazione desiderata manda i meno inclini alle tecnologie e più emotivi ad andare in tilt. Così per paura di non avere un vuoto in quei minuti lo portano con sé.
I giovani più pigri non portano bigliettini o pizzino ma hanno digitato il pin sul cellulare: altro errore. In caso di furto sia dello smartphone che del portafoglio dove vi è la carta sarebbe la rovina. E senza appunto un dispositivo non ci sarebbe nemmeno il tempo necessario per bloccare la carta. C’è poco da fare: alla fine la soluzione resta quella di memorizzare i numero. Sono cinque banali numeri. Il nostro cervello è predisposto per fare molto ma molto di più. Questione di un minimo impegno. Altrimenti a nostri rischio e pericolo. Ogniqualvolta.
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