Molti non lo sanno ma ci sono delle differenze di non poco conto tra il Modello Redditi ed il Modello 730: ecco dettagliatamente quali sono.
Si sta avvicinando sempre di più uno dei momenti più temuti dal popolo italiano. Stiamo parlando della dichiarazione dei redditi, vale a dire il momento in cui ogni contribuente fa i conti con il dare ed avere a livello di imposte e di tasse. L’ansia, in tal senso, arriva a dei livelli altissimi dal momento che è sempre difficile fare una stima prima su quanto si dovrà andare a versare di integrazione nelle casse dello Stato. Chiaramente in alcuni casi possono arrivare anche buone notizie, dal momento che non di rado si matura un credito nei confronti del Fisco.
I tempi, in tal senso, stringono ed a breve saranno disponibili i modelli precompilati. In tal senso, però, attorno a questo argomento c’è sempre poca chiarezza e poca conoscenza della materia. Per questo motivo cerchiamo di guidare i nostri lettori, dal momento che potrebbero essere frequenti i casi di particolare apprensione. In tal senso, esistono due modelli differenti Stiamo parlando del modello redditi e del modello 730. In tal senso, tra queste due soluzioni che vengono garantite ai contribuenti ci sono delle differenze che non tutti conoscono. Andiamo a vedere quali sono.
Il termine per la consegna all’Agenzia delle Entrate delle Certificazioni Uniche dei modelli Redditi e 730. La prima divergenza sta nel termine ultimo fissato. Per il modello 730 va inviato entro e non oltre 30 settembre, mentre per il modello Redditi la scadenza è spostata al 15 ottobre. Il primo è utilizzato prevalentemente da pensionati e dipendenti, vale a dire coloro che utilizzano il sostituto d’imposta.
Il modello redditi, invece, è per chi non ha il sostituto d’imposta, vale a dire profili come possessori di partita IVA, lavoratori autonomi e coloro che hanno percepito redditi d’impresa. Una sostanziale differenza tra questi due strumenti è legata ai rimborsi ed alle tempistiche necessarie. Per i rimborsi Irpef i tempi sono più lunghi, mentre se c’è un conguaglio da dover versare, lo si dovrà fare con l’F24. Chi invece utilizza il modello 730, ha il rimborso in busta paga, solitamente dal mese successivo. Stesso discorso, ovviamente di segno opposto, in caso di conguaglio a debito, scalato in busta paga. In tal senso, ricorda che c’è una comunicazione ufficiale relativa alla data del 730 precompilato.
Lo strumento più semplice per compilare il 730 è di usare quello precompilato. Ricorda, però, che ogni modifica che viene richiesta sarà sottoposta a dei controlli da parte della autorità, mentre senza alcun ritocco rispetto al prospetto presentato dal Fisco, i tempi si accorciano dal momento che non vengono effettuati ulteriori controlli. Tali controlli, ovviamente, riguarderanno solo le sezioni per le quali è stata chiesta una rettifica e non tutte le info.
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