È tempo di dichiarazione dei redditi attraverso il noto modello messo a disposizione dell’Agenza delle Entrate: chi può avere il rimborso
In questi mesi lavoratori dipendenti ma anche i liberi professionisti che intrattengono rapporti di collaborazione con le aziende, hanno ricevuto, o stanno ancora ricevendo, la CU, Certificazione Unica, documento indispensabile per la presentazione della Dichiarazione dei Redditi. Con quest’ultima si informa l’Agenzia delle Entrate quanto si è guadagnato nell’anno di riferimento ma anche, in base alla tasse pagate e alla spese effettuate, se si ha diritto a dei rimborsi.
Modello 730 per chi il datore non è sostituto d’imposta: le categorie
Colf, badanti e babysitter sono sempre obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi attraverso il modello 730-2024. Ciò potrebbe portare anche a recuperare 1.200 euro. Ma facciamo chiarezza sulla presentazione della Cu. Il dipendente che ha un solo reddito, non è obbligato a presentare il documento poiché il conguaglio fiscale è operato dal sostituto di imposta, in pratica il datore. Ma questa regola non vale per i lavoratori domestici il cui datore di lavoro non è anche sostituto di imposta.
Ciò significa che chi appartiene a tali categorie, anche se regolarmente assunto a tempo indeterminato, lo stipendio che ricevono è lordo e sulla retribuzione non viene effettuata la ritenuta delle tasse. Dunque deve essere lo stesso dipendente ad assolvere i propri obblighi con il Fisco.
Siccome il datore di lavoro non ha applicato sullo stipendio l’Irpef a debito, non ha scalato neanche le detrazioni da lavoro dipendente e – di conseguenza – non ha applicato il trattamento integrativo di 100 euro al mese, se a questo si ha diritto.
I lavoratori domestici, quindi, devono recuperare detrazioni e trattamento integrativo in sede di 730-2024. Se il reddito imponibile ricevuto è fino a 15mila euro, ci sarà il riconoscimento di 1.200 euro di trattamento integrativo.
Spesso i lavoratori domestici hanno timore nel presentare il modello 730 credendo che, non avendo pagato per tutto l’anno l’Irpef e dovendo dunque coprire la spesa in un’unica soluzione in sede di conguaglio, il debito verso il Fisco possa essere abbastanza alto, un salasso.
Ciò potrebbe succedere se il lavoratore in questione ha guadagni che superano determinate soglie. Ma se è al di sotto di 15mila euro, non solo si ha diritto al trattamento integrativo, ma si resta anche nella fascia di reddito in cui spettano 1.955 euro di detrazioni da lavoro svolto alle dipendenze. Qui vediamo quali sono le scadenze della presentazioni per pensionati e dipendenti.