Le mini case, o micro-living, stanno avendo sempre più successo, anche in Italia. Vediamo di che cosa si tratta.
Con le recenti modifiche all’abitabilità introdotte dal decreto Salva-casa, le mini case saranno sempre più una realtà nel panorama abitativo italiano. In inglese il termine è microliving utilizzato per indicare spazi abitativi minimi soprattutto in Nord Europa, Stati Uniti, Canada. Ma che di rifà all’esperienza delle mini case in Asia e in Giappone dove è largamente diffusa.
Con il decreto Salva casa alcune metrature fino ad oggi soltanto tollerate, diventano del tutto legali. In precedenza i monolocali dovevano avere una superficie minima di 28 metri quadrati, mentre per i bilocali la misura minima era di 38 metri quadrati. Ora le dimensioni consentite dalla legge sono ridotte.
Nel dettaglio con la nuova legge, i monolocali potranno avere una superficie minima di 20 metri quadrati, mentre per i bilocali si scende a 28 metri quadrati. Ad essere ritoccate anche le altezze degli appartamenti, da 2 metri e 70 si va 2 metri e 40 centimetri, le misure di un sottotetto.
Come accennato il microliving è già ampiamente diffuso in diversi paesi, dove la scelta di vivere in spazi anto angusti non è dettata solo da necessità. Al contrario appare una decisione presa per una questione di risparmio di risorse e di spazio urbano (gli arredamenti sono per forza di cose ridotti, anche se progettati al millimetro) e per una preferenza stilistica che privilegia il minimalismo.
Questo approccio stilistico si rifà alla tradizione orientale dove esiste una speciale attenzione all’uso efficiente degli spazi. Ma che risponde alle esigenze urbanistiche delle sconfinate metropoli asiatiche dove gli spazi edificabili hanno prezzi da capogiro e i prezzi degli immobili sono elevatissimi. In Europa, tra i primi a sfruttare il microliving nel settore immobiliare sono stati i tedeschi.
Nelle citta di Berlino, Amburgo, Francoforte il mercato delle mini case si sta sviluppando rapidamente, grazie anche agli investimenti del governo federale con circa 120 milioni di euro dal 2019. Ma anche in Italia questa novità sta avendo un certo successo. La città in cui più si trovano esempi di mini case è Milano dove, con le nuove regole del decreto Salva casa, il mercato è destinato a crescere rapidamente.
Per il momento il mercato dei mini appartamenti è soprattutto orientato agli affitti brevi, anche se la possibilità di usarli per gli affitti ordinari non è certo remota. Nella zona milanese di NoLo i primi microliving italiani partono dal prezzo di 320 euro a settimana, circa 1.280 euro al mese per 28 metri quadrati. I bilocali arrivano al prezzo di 1.770 euro al mese per 37 metri quadrati di superficie. Il servizio è tutto incluso con cucina condivisa, giardino, spazio co-working, lavanderia e garage.
La richiesta di queste mini case è molto alta e in genere l’occupazione è di pochi mesi. Le liste d’attesa per il mese di settembre sono già aperte con l’inaugurazione di altri due edifici di 7 piani dedicati al microliving. Le mini case di NoLo potrebbe essere solo le prime della serie.
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