Il capo controlla il Telepass di un dipendente, può farlo? Scopriamo se è legittima questa azione e cosa fare eventualmente quando ci si trova in tale situazione.
Nel mondo del lavoro ci sono tantissime mansioni che richiedono l’utilizzo di un mezzo. Ci sono aziende che hanno l’apposito autoveicolo, utilizzato solo ed esclusivamente per motivi concernenti il lavoro, mentre altri lavori vengono svolti con il mezzo del dipendente. Cosa succede se il datore di lavoro si accorge che il dipendente trascorre più tempo del dovuto fuori sede?
Vi è stato un caso che ha fatto Giurisprudenza che riguarda un po’ questa materia. Trattasi infatti del datore di lavoro che va a curiosare il Telepass del dipendente allo scopo di sapere con precisione il tragitto da questo fatto. Sorge una domanda: questo modus operandi è da considerarsi legittimo o meno? Sul punto è intervenuta la Cassazione.
Nel caso di specie il lavoratore era un tecnico trasfertista accusato di inadempienze circa interventi presso clienti che non erano avvenuti nei tempi e nei modi previsti, a differenza di quanto dichiarato dallo stesso. Insomma, sono state riscontrate delle irregolarità dal datore di lavoro, aspetti che ha potuto comprovare tramite la geolocalizzazione del palmare assegnato al tecnico, nonché i dati ricavati dai pedaggi autostradali che venivano riportati sull’elenco Telepass.
Sul punto il Giudice è intervenuto ritenendo che questi dati non potevano essere utilizzati per motivi disciplinari perché sono stati acquisiti avvalendosi di un sistema non autorizzato per il controllo del lavoratore, senza che quest’ultimo abbia prestato il proprio consenso. Questa sentenza arriva insieme ad un ricorso di una società contro la precedente decisione della Corte d’Appello che aveva annullato il licenziamento di un dipendente e riconoscendogli un risarcimento a favore di quest’ultimo.
Il telepass in questione è stato installato sull’autovettura aziendale del lavoratore per iniziativa del datore di lavoro. Un dispositivo che permette la registrazione dei transiti autostradali e che per poterlo controllare è necessario il consenso e la corretta informazione del lavoratore.
Il Jobs Act consente al datore di lavoro di controllare gli strumenti che si danno in dotazione ai dipendenti per svolgere le mansioni, computer, tablet ed anche Telepass senza che si richieda preventivamente l’accordo con i sindacati e l’autorizzazione al lavoratore. Quindi è possibile installare un GPS nell‘auto aziendale per monitorare il dipendente e vedere se segue i percorsi idonei alle mansioni lavorative assegnategli.
Il GPS lo si può utilizzare se i dati servono per valutare la prestazione lavorativa oppure se richiesto da dispositivi di legge specifici. Per altri fini come la questione assicurativa, organizzativa si richiede l’accordo sindacale oppure l’autorizzazione del lavoratore. I dipendenti possono accedere ai dati raccolti tramite gli strumenti di controllo. Nel 2023 il Garante della Privacy ha sanzionato una società perché non aveva fornito ai dipendenti le informazioni di geolocalizzazione raccolte.
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