Di una medaglia olimpica non resta solo il valore affettivo, ma anche un premio in denaro. Ecco quanto ricevono gli atleti italiani e che tasse ci pagano.
Sono l’evento sportivo più atteso dagli atleti che lavorano un intero quadriennio con l’obiettivo di raggiungere le Olimpiadi e magari salire a podio. Quella verso la Francia è la più alta delegazione olimpica di sempre, almeno per quanto ci riguarda, oltre 400 atleti e un numero di uomini e donne quasi appaiato. Già fin qui potremmo ritenerci soddisfatti, a riprova del fatto che negli anni si è investito nello sport e che i nostri centri sportivi funzionano, preparando campioni duraturi nel tempo e non meteore.
In questi 13 giorni di gare non sono poi mancate le medaglie e anzi siamo nella top ten dei Paesi più vittoriosi, e primi in quella dei piazzamenti al quarto posto. E a proposito di medaglie, vi siete mai chiesti quanto vale il podio olimpico per gli atleti. Al di là del valore simbolico ed inestimabile che ha una medaglia olimpica -e senza considerare quello effettivo delle medaglie, circa 800 euro la medaglia in oro, 400 per l’argento e poco più di 7 euro per il bronzo- una vittoria olimpica porta con sé anche un guadagno economico. Quanto paga ilo CONI gli atleti italiani arrivati a medaglia? E qual è la tassazione applicata?
Salire sul podio olimpico, quindi, significa anche portarsi a casa un premio in denaro. I comitati olimpici dei singoli Paesi decidono autonomamente quanto versare agli atleti, il che vuol dire che non si può dare una cifra univoca per tutti. Quello che possiamo dire è che una medaglia d’oro ad Hong Kong vale 768.000 dollari mentre si tengono molto più bassi gli USA che per un oro elargiscono 37.500 dollari. Ma ci sono paesi che danno anche altri tipi di riconoscimento, come l’Indonesia che oltre al premio in denaro regala agli atleti medagliati anche mucche.
E l’Italia? Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, il CONI appunto, si pone come via di mezzo. Per Parigi 2024 sono stati confermati i premi in denaro di Tokyo 2020, che corrispondono a:
Si tratta di premi considerati lordi, il che vuol dire che devono essere tassati e la tassazione avviene seguendo il regime del paese di residenza -una specifica da fare perché ci sono atleti che pur rappresentando l’Italia non hanno residenza italiana, un esempio su tutti è il tennista Jannik Sinner.
La normativa italiana prevede una tassazione agevolata in questi casi, applicando una tassazione alla fonte e aliquota al 20%, secondo quanto disposto dal decreto del Presidente della Repubblica n.600 del 29 settembre 1973 e confermato dal più recente dlgs di Riforma dello Sport del 2021.
Questo vuol dire che l’ente che eroga il premio agisce come sostituto di imposta, applicando la ritenuta alla fonte. In altre parole, il premio in denaro che arriva agli atleti è già tassato ragion per cui non dovrà essere successivamente dichiarato. Nel caso in cui poi gli atleti vincano più gare, per esempio Gregorio Paltrinieri ma anche Thomas Ceccon e Alice D’Amato, il premio è cumulativo.
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