Se non si terminano i lavori del Superbonus si rischia di dover pagare la chiusura dei cantieri di tasca propria. Come evitare pericoli?
In Italia si rischia la chiusura di numerosi cantieri aperti grazie ai fondi del Superbonus.
Se non si concludono una serie di operazioni entro il 2023, i proprietari corrono il pericolo di dover affrontare le spese per lo smontaggio oppure a continuare i lavori accedendo a benefici economici ridotti.
Al momento, il Governo non ha ancora comunicato alcuna decisione relativa ai lavori con Superbonus 110% che, entro il 31 dicembre 2023, non saranno terminati. Dal 1° gennaio 2024, la detrazione ottenibile scenderà al 70% per i condomini e al 65- 50% per le villette indipendenti. Questa modifica preoccupa molti proprietari, terrorizzati dal dover affrontare dei costi eccessivi per la conclusione degli interventi edilizi.
Ma, oltre al rischio di perdere l’agevolazione al 110%, il mancato adempimento entro il 31 dicembre comporta altre conseguenze e, cioè la perdita della detrazione fiscale in Dichiarazione dei Redditi e della cessione del credito o dello sconto in fattura.
Cosa succede ai lavori di Superbonus incompiuti? La situazione preoccupa proprietari e imprese
Le soluzioni che il Governo sta valutando per soccorrere i proprietari di immobili oggetto di Superbonus sarebbero varie. Tutte, però, prevedono dei costi aggiuntivi anche per le imprese.
Gli interessati vogliono evitare di pagare delle sanzioni e delle penali per la chiusura dei cantieri, lasciando anche gli interventi edilizi incompiuti. L’altra paura è di dover affrontare contenziosi dinanzi ai Tribunali e richieste di risarcimento danni da parte dei condomini e delle imprese edili. Tutto questo avrebbe delle conseguenze catastrofiche sull’intero apparato giudiziario.
Nelle ultime settimane, inoltre, si stanno diffondendo una serie di testimonianze di truffe, relative a prezzi gonfiati da parte delle imprese, soprattutto relative ai lavori in condominio, e sventate dagli amministratori.
La situazione sta diventando insostenibile e l’Esecutivo dovrà trovare una soluzione al più presto, anche per evitare di continuare a sprecare risorse pubbliche. Per il Superbonus, infatti, sono stati finora spesi quasi 100 miliardi di euro, ma si pensa che il costo possa arrivare a 200 miliardi.
I rischi più elevati, al momento, sono quelli che potrebbero riversarsi sulle imprese che hanno adempiuto con serietà e che si trovano a dover affrontare l’aumento dei costi delle materie prime. Anche il settore Costruzioni della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) ha dichiarato che sono in pericolo circa 25 mila cantieri e che si attendono risposte efficaci da parte del Governo.