Si avvicina la fine dell’estate e la discussione sulla prossima manovra economica diventa sempre più accesa. I provvedimenti in programma.
Queste sono le ultime settimane dell’estate e già si preannuncia un autunno caldo sul fronte economico, in particolare in vista della prossima manovra economica che si preannuncia delicata soprattutto per la ricerca di tutti i fondi necessari alla proroga delle misure in scadenza.
I temi caldi sono diversi dalle pensioni, con l’ennesimo ritocco alle prestazioni esistenti, al meccanismo di sgravio contributivo per i lavoratori dipendenti, da un nuovo ritocco al sistema a scaglioni dell’imposta sul reddito delle persone fisiche agli aiuti per le assunzioni a tempo indeterminato. Sullo sfondo gli impegni presi con l’Unione Europea a partire dal piano pluriennale di rientro da presentare a Bruxelles.
Manovra economica, quali sono i punti caldi in discussione
I temi sono quindi importanti e richiedono un sforzo notevole per il recupero dei fondi necessari al loro finanziamento. Si parla complessivamente di una manovra del valore di 22-23 miliardi di euro per coprire tutte le spese previste. Un aiuto inaspettato però arriva dai conti della Ragioneria generale dello Stato che parlano di un incremento delle entrate fiscali, pari a circa 13 miliardi di euro nel primo semestre di quest’anno.
Si tratta di maggiori entrate derivanti dall’aumento del gettito fiscale e contributivo. Gli incassi più elevati dipendono dalle attività di accertamento e controllo in crescita e soprattutto dal forte gettito IRPEF e IVA. I conti definitivi però si faranno in settembre con i dati aggiornati delle autoliquidazioni delle imposte e delle altre scadenze prorogate.
Delle cifre maggiori potrebbero significare un miglioramento generale dei conti pubblici e quindi un aiuto sostanzioso alla Legge di Bilancio 2025. Si pensa che per finanziare la manovra economica ci saranno nuove emissioni di debito pubblico con rating favorevoli e con uno stop al BTP Valore. Comunque nella manovra dovrebbe rientrare quasi sicuramente il taglio del cuneo contributivo che interessa circa 14 milioni di dipendenti.
Altre misure appaiono in bilico proprio per una questione di coperture e diverse hanno una scadenza al 31 dicembre 2024. Si tratta del taglio del canone Rai, dell’anticipo pensionistiche, della decontribuzione per le lavoratrici madri e della detassazione del welfare aziendale. Per quanto riguarda le pensione Opzione donna e l’Ape sociale potrebbero essere confermate, mentre quota 103 appare destinata a scomparire.
Si profila invece l’introduzione di quota 41con un calcolo interamente contributivo, con interventi sulla previdenza complementare. Per le tre aliquote IRPEF si prospetta una riconferma con un’ulteriore riduzione delle aliquote. Prorogata anche il regime di tassazione agevolata per i premi di produttività e l’esenzione dei fringe benefits. Infine si parla di una deduzione al 120 per cento per chi assume a tempo indeterminato, al 130 per i lavoratori svantaggiati.