Ottima notizia in arrivo per tutte le mamme lavoratrici: a partire da maggio, gli arretrati arriveranno finalmente in busta paga. Vi sveliamo tutto quello che sappiamo in merito.
E’ stato approvato il bonus mamme lavoratrici, dedicato a tutte quelle madri che hanno degli arretrati da ricevere. Per il 2024, è già partito per le dipendenti del settore privato, mentre restiamo in attesa di vederlo attuarsi anche per le dipendenti della pubblica amministrazione. A partire dal mese di maggio, l’aggiornamento della piattaforma NoiPa porterà anche questa nuova misura. Capiamo meglio come funziona.
Per il 2024, l’agevolazione economica prenderà finalmente forma dal prossimo mese. La misura è stata lanciata dal governo Meloni e vuole riconoscere un taglio dei contribuiti per le lavoratrici madri. Questo comporterà uno stipendio più alto fino a 250 euro al mese. Ci saranno comunque dei requisiti da rispettare per rientrare tra coloro che usufruiranno del bonus.
Bonus mamme lavoratrici: i requisiti necessari
Le dipendenti del settore privato possono già registrare le informazioni necessarie tramite la funzione in “Gestione Stipendi” del sistema di pagamento NoiPa. Se si rispettano i requisiti giusti, a partire dal mese di maggio il bonus verrà automaticamente erogato. Inoltre, con la prima mensilità saranno pagati gli arretrati a partire da gennaio.
Nella maggior parte dei casi, la domanda può essere avanzata anche consegnando all’ufficio competente della propria amministrazione un’autocertificazione contente i codici fiscali dei figli. Per dipendenti scolastiche, si fa tramite il ministero dell’istruzione, richiedendo la decontribuzione di maternità. Chi non avrà inviato la richiesta in tempo può comunque farla nei prossimi mesi. Non riceverà il primo aumento a maggio, ma lo avrà successivamente ricevendo allo stesso modo gli arretrati da gennaio.
Il bonus mamme lavoratrici 2024 è riconosciuto alle dipendenti che hanno un contratto a tempo indeterminato, full-time, part-time, apprendistato e anche settore agricolo. Sono esclusi i contratti a termine, le autonome e le lavoratrici domestiche. Il requisito più importante resta tuttavia il numero dei figli a carico: chi ne ha tre, può ricevere l’agevolazione per un periodo di tre anni, da gennaio 2024 a dicembre 2026, al massino fin quando il più piccolo non avrà compiuto diciotto anni. Con il 2024 si introduce anche una nuova misura sperimentale: chi ha solo due figli può ottenere comunque la decontribuzione, da gennaio a dicembre 2024 e fin quando il più piccolo non avrà compiuto dieci anni.
L’importo dell’agevolazione economica varia in base allo stipendio percepito. Verranno tagliati i contributi da versare, lasciandoli dunque in busta paga, per un tetto massimo di 3000 euro l’anno, quindi 250 euro al mese. Quindi, chi versa più di 250 euro al mese di contributi, ne terrà in busta paga 250. Chi conta una remunerazione più ridotta, avrà un bonus più basso.Vediamo anche come ottenere il bonus mamma se il figlio non abita più in casa.